Immagine La Galleria d'Arte
immagine del logo di popsoarte

MENÚ

Stampa
 

Fiorenzo Tomea

(Zoppč di Cadore, Belluno 1910 - Milano 1960)

Biografia

Nato a Zoppè di Cadore nel 1910, figlio di un ambulante ed egli stesso, insieme al fratello, per molto tempo venditore ambulante, Fiorenzo Tomea entrò giovanissimo, a 16 anni, all’Accademia artistica Cignaroli di Ferrara, segnalandosi subito fra gli allievi migliori e legandosi d’amicizia con Giacomo Manzù e Renato Birolli, allievi nella stessa Accademia. Tramite questi ultimi entra in rapporto con Sassu, Cantatore, Cassinari e il gruppo degli artisti di Corrente a Milano, dove, all’inizio degli anni ’30, conosce Edoardo Persico, il critico cattolico napoletano che ne apprezzò subito la pittura “chiara e piena di senso” e che nel ’31 lo presentò a Milano in una collettiva insieme a Grosso, Cortese, Birolli, Manzù e Sassu. Insieme a quest’ultimo nel 1934, Tomea soggiorna per sei mesi a Parigi dove studia l’opera di Delacroix e Cézanne e assimila la lezione dei postimpressionisti e di Ensor soprattutto. E’ sotto l’influenza di quest’ultimo e delle pitture nere di Goya che, al ritorno a Milano, nascono le sue nature morte, i suoi draghi, le sue tempeste, le sue candele, le sue maschere, i suoi macabri scheletri e i suoi lugubri carnevali popolari, tutta una cupa e ossessiva mitologia romantica e surreale in cui Edoardo Persico riconobbe “le pene e le speranze del popolo” e per la quale Tomea è tutt’ora famoso.

Ad essa, a partire dagli anni 1939-‘40, fa da contrappunto la elegiaca naïveté e la malinconica poesia dei suoi paesaggi cadorini, attraverso cui il concitato e drammatico orientamento della sua pittura, senza abbandonare i temi a lui cari, si stempera in un intimismo più sereno e la sua tavolozza si apre al favolistico e al religioso.

E mentre fioccano i premi e i riconoscimenti, che culminano nell’allestimento di un sua sala personale alla XXIII Biennale di Venezia del 1942, l’artista si stacca definitivamente dal gruppo di Corrente e dal suo orientamento politico e, insieme ai paesaggi, ai fiori e alle lanterne, dipinge nel ’47 due grandi affreschi nella Chiesa parrocchiale di Marzio cui seguirà nel ’58, due anni prima della morte, il grande mosaico di 800 metri a Metanopoli, nei pressi di S. Donato Milanese, con la rappresentazione del Calvario.

Nell’arte di questo dopoguerra Tomea segue un proprio personale itinerario artistico in cui alle suggestioni del postimpressionismo europeo si accompagna il progressivo riaccostamento alla pittura di alcuni maestri italiani come Arturo Tosi, Giorgio Morandi e Carlo Carrà.

Bibliografia

Dino Formaggio, Fiorenzo Tomea, Milano, 1948; A Mezio, Tomea e il paesaggo di montagna, Milano, 1953; Guido Ballo, La linea dell’arte italiana dal simbolismo alle opere moltiplicate, Roma ed. Mediterranee, 1964; Fiorenzo Tomea. Dipinti dal 1930 al 1945, catalogo della mostra, con testimonianze di C. Carrà, A. Casadio, L. De Libero, B. Dal Fabbro, D. Formaggio, A. Gatto, L. Sinsgalli, A. Sassu, D. Valeri, Roma, 1968; Massimo Carrà, Fiorenzo Tomea, catalogo della mostra, Cortina d’Ampezzo, 1973; Alessandra Borgogelli, Fiorenzo Tomea, in Anni Trenta. Arte e cultura in Italia, catalogo della mostra, Milano, Mazzotta, 1982; Mario De Micheli, Antonio Stellatelli (a cura di), Corrente: il movimento di arte e cultura di opposizione 1930-1945, catalogo della mostra, Milano Vangelista, 1985; P. Rizzi, E. Garbin (a cura di), Fiorenzo Tomea, catalogo della mostra, Venezia, 1987; Giorgio Di Genova, Storia dell’arte italiana del Novecento, III, Generazione Anni Dieci, Bologna, Bora, 1990; Franco Monteforte, Fiorenzo Tomea (1910-1960), in Franco Monteforte (a cura di), Il paesaggio valtellinese dal Romanticismo all’Astrattismo, Milano, Mondadori, 1990; Benedetta Salerno Colle, Tomea Fiorenzo, in La pittura in Italia. Il Novecento/1.Tomo II, Milano, Electa, 1992; Elisabetta Canestrini, Tomea Fiorenzo, in Dizionario della pittura e dei pittori, V, Torino, Einaudi, 1994; Fiorenzo Tomea. Opere 1934-1959, Belluno, 2004; Paolo Simonetti, Benedetta Salerno, Fiorenzo Tomea (1910-1960), cat. della mostra di Zoppé di Cadore, Belluno, 2010.

Link

 

Opere in catalogo