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Giuseppe Elena

(Codogno 1801 - Milano 1867)

Biografia

Nato a Codogno (Milano) il 2 luglio del 1801, frequentò tardi e irregolarmente dopo i vent’anni, l’Accademia di Brera, prima di dedicarsi interamente alla litografia. Nel 1826 aprì una propria stamperia litografica a Milano, unica fra le grandi città europee ad esserne ancora priva dopo la chiusura dello stabilimento del trentino De Werz, il primo a introdurre nel 1808 la litografia nel capoluogo lombardo. Nell’annunciare l’apertura del proprio stabilimento, Elena dichiarava sulla “Gazzetta di Milano” che vi si era deciso “non solo per motivi di interesse, ma ancora per passione  alle belle arti.”  E in effetti il suo tentativo di fare della litografia un’arte figurativa è, in questo campo, il suo maggiore merito storico. Presto anche la sua stamperia avrebbe dovuto chiudere i battenti, sopravanzata da altri editori come Vassalli, Vallardi o Ricordi,  dotati di ben altri mezzi e possibilità finanziarie.  Ma alla litografia come forma artistica l’Elena non cesserà mai di credere, e se fino al 1830 le sue sono soprattutto litografie di riproduzione, da allora si dedicherà intensamente  alle litografie di propria invenzione e composizione. Nascono così le sue scene di vita cittadina, le sue illustrazioni di monumenti e costumi popolari e le sue vedute di paesaggio che ne fanno un cronista insostituibile della vita milanese e lombarda del tempo. Emergono in esse le sue doti di fresco, rapido e abile disegnatore e i suoi molteplici interessi che lo portano a documentare anche i primi aspetti della nuova realtà industriale.
Paolo Arrigoni ha scrupolosamente ricostruito il catalogo delle  350 litografie da lui eseguite tra il 1835 e il 1856, disseminate in decine di raccolte e volumi,  dalle Curiosità naturali monumentali di Lombardia disegnate dal vero (Corbetta, 1852/’53) ai Costumi popolari lombardi  (1856). Ma le più note sono certamente le 113 (su 200) che firmò per la Lombardia pittoresca o Disegni di ciò che la chiude di più interessante  per le arti la storia la natura, levati dal vero da Giuseppe Elena  Con le relative illustrazioni  appositamente scritte  dai professori Cesare Cantù e Michele Sartorio.  L’opera - pubblicata a Milano tra il 1836 e il 1838 in 50 fascicoli riuniti  in due volumi da Antonio Fortunato Stella (il primo) e da Andrea Ubicini, (il secondo) - oltre che per il valore documentario, resta di fondamentale importanza per la definizione e la diffusione dell’immagine  della Lombardia della prima metà dell’800.
Mediocre e di poco interesse resta invece la sua scarsa produzione pittorica in cui emergono i limiti della sua irregolare formazione artistica e la sua nota debolezza nel disegno di figura.
Elena fu anche un discreto poeta dialettale e tentò anche con la via del romanzo con pessimi risultati. Della sua arguta ed eccentrica personalità Rovani ce ne dà un ritratto ricco di aneddoti che ne fa una sorta di macchietta nella Milano austriaca  del tempo.

Bibliografia

Gianluca  Kannès, Elena, Giuseppe in Dizionario biografico degli Italiani, vol. 42, Roma, Istituto della Enciclopedia Italiana, 1993, ad vocem;
Paolo Arrigoni, L’incisione e l’illustrazione  del libro a Milano nei secoli XV-XIX, in Storia di Milano, vol XV, Roma, Istituto della Enciclopedia Italiana, 1962, pp. 710 e segg.;
Paolo Arrigoni, Milano nelle vecchie stampe, v. I,  Le vedute, Milano,  Cariplo, 1969;
Carlo Alberici (a cura di), Milano nelle stampe dell’800, Milano 1972;
Paolo Arrigoni, Il pittore  litografo  Giuseppe Elena, in “Rassegna di studi e notizie” , II, 1974, pp.61-160;
Maria Cristina Gozzoli, Marco Rosci, Il volto della Lombardia  da Carlo Porta a Carlo Cattaneo. Paesaggi e vedute 1800-1859, Milano, Görlich, 1975, pp. 137-140;
P. Pallottino, Storia dell’illustrazione italiana dal XV al XX secolo, Bologna Cappelli, 1989, pp. 113.

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