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Mostra - Il paesaggio valtellinese nell’arte del Novecento

Sala 3 - La Valtellina Fauve

 

La  tendenza a costruire il paesaggio col colore è propria anche di artisti come Sassu, Menzio e Domenico Cantatore. Ma in essi il colore non esprime più un’atmosfera, cioè un dato tutto sommato naturalistico, ma puri rapporti cromatici, svincolati da ogni riferimento alla realtà ed espressione del puro sentimento soggettivo dell’artista, cioè di uno stato d’animo. L’emotività, insomma, prende il sopravvento sulla realtà, secondo una lezione che ha le sue radici nell’impressionismo , ma che troverà la sua più completa formulazione nell’arte di Van Gogh e di Matisse, ma soprattutto dei Fauves che portano alle sue conseguenze più “selvagge”, la moderna rivoluzione del colore. Tipicamente fauve è, ad esempio, il Campodolcino di Sassu. Improvvise accensioni fauves ritroviamo anche nel suo Valmalenco e, pur nella tenuità cromatica, anche il Paesaggio da Sondalo di Menzio, rivela un uso alquanto selvaggio del colore a larghe campiture così ricco di puri umori emotivi che nel Buglio in monte di Domenico Cantatore acquistano un sapore tutto mediterraneo.