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Mostra - Johann Jakob Meyer
Viaggio pittoresco attraverso lo Stelvio, la Valtellina e il lago di Como (1831)

Sala 2 - Attraverso lo Stelvio: il versante tirolese

 

Delle 36 vedute di cui si compone il “viaggio pittoresco” di Meyer ben 14 riguardano l’attraversamento dello Stelvio che costituisce l’aspetto indubbiamente più emozionante e spettacolare dell’itinerario sia per l’arditezza ingegneristica della strada, sia per la grandiosità del paesaggio alpino d’alta quota che essa permetteva, per la prima volta, di ammirare in tutta sicurezza. Da questa armonica fusione tra potenza tecnica dell’uomo e potenza primordiale della natura, nasce l’idea romantica di sublime, con cui l’uomo trasforma l’antico e atavico terrore delle alte montagne in fonte di piacere e di godimento estetico. L’attraversamento dello Stelvio rappresenta, appunto, nel viaggio di Meyer il vertice del sublime. Ma questa sensazione si modula in forma differente nei due versanti del passo, quello tirolese e quello valtellinese. Lungo il versante tirolese che sale verso il passo, infatti, lo sguardo del viaggiatore è costantemente proiettato verso l’alto, verso la catena delle alte vette e dei ghiacciai. Prevale, cioè, in questa fase l’idea di infinito, con cui l’immaginazione si eleva, insieme alla natura, verso il cielo. Salire lungo la strada diventa perciò allo stesso tempo, fonte di godimento del paesaggio e di elevazione spirituale dell’anima. Etica ed estetica si fondono così indissolubilmente nell’idea di sublime.  Gli esempi comparativi fra la versione in bianco e nero e quella azzurrata  di due vedute, consentono di misurare i diversi effetti che si generano nell’elaborazione cromatica della stessa acquatinta.