Immagine La Galleria d'Arte
immagine del logo di popsoarte

MENÚ

Mostra - Johann Jakob Meyer
Viaggio pittoresco attraverso lo Stelvio, la Valtellina e il lago di Como (1831)

Sala 3 - Attraverso lo Stelvio : il versante valtellinese

 

 Alla IV Cantoniera, subito dopo il passo, domina la distensiva sensazione di trovarsi in vetta al mondo, a diretto contatto con la natura primordiale, quale esisteva alle origini del creato. Ma è solo un attimo, perché la discesa obbliga a volgere gli occhi dal cielo alla terra, dalle alte vette alla paurosa profondità degli abissi e dei dirupi. Emerge allora un altro aspetto del sublime, messo bene in luce da Kant nella Critica del giudizio, e cioè il piacere che l’uomo prova di fronte alla natura minacciosa e selvaggia , “quando egli si senta al sicuro”. E questa sicurezza è rappresentata appunto dalla strada. La strada, con i suoi paravalanghe, le sue gallerie in muratura o scavate direttamente nella roccia, è qui la vera protagonista delle vedute, soprattutto lungo il cosiddetto “diroccamento” in cui essa è intagliata come una linea retta sul ripido versante roccioso che si apre a precipizio sui burroni, in uno scenario che assume talora tratti infernali. Il culmine di questa sensazione del sublime di fronte all’orrido della natura è rappresentato dalla scena in cui vediamo il pittore intento ad ammirare il grandioso scenario naturale dal finestrone squarciato nella roccia all’interno della terza galleria. Il fremito  del sublime si scioglie, infine, al termine della discesa, con una nota di distensiva dolcezza, di fronte all’aprirsi  ai piedi del viaggiatore dell’ampia distesa della Valtellina solcata dal corso dell’Adda. Anche in questo caso risultano molto istruttivi i due esempi dei differenti effetti che Meyer ottiene elaborando  a colori la stessa acquatinta