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Mostra - Johann Jakob Meyer
Viaggio pittoresco attraverso lo Stelvio, la Valtellina e il lago di Como (1831)

Sala 4 - La Valtellina

 

 Lungo la Valtellina la natura, da protagonista, diventa scena della storia.  Nella rappresentazione dei centri urbani della valle, Meyer si mostra, infatti, particolarmente attento a cogliere i segni più significativi in cui si racchiude l’identità del paesaggio urbano. Così a Bormio, accanto alle torri e ai campanili che denotano l’antica importanza e nobiltà del borgo, non trascura alle pendici della Reit i segni architettonici dell’antico castello in rovina con la sua chiesa e la sua torre. E per sottolineare l’autonomia di cui godeva l’antico Contado dedica una veduta alla cosiddetta Serra, che fino al 1799 segnava il confine doganale fra il bormiese e la Valtellina. A Tirano punta tutto sul Santuario della Madonna che ne è effettivamente elemento distintivo, sia dal punto di vista sia storico che artistico. A Sondrio, insieme alla esiguità del capoluogo, punta l’attenzione sull’antico convento dei cappuccini diventato Ginnasio-convitto, cioè centro di educazione scolastica. A Morbegno mette in risalto la piazza S. Giovanni con la grande facciata del Ligari come centro di irradiazione  urbanistica del capoluogo mandamentale. Ed infine con le rovine dell’antico forte di Fuentes , distrutto qualche decennio prima, sottolinea l’ importanza strategico militare avuta dalla Valtellina nei secoli passati.  In tutte queste vedute essenziale è sempre il punto di vista da cui Meyer riesce a combinare apertura panoramica  e rappresentatività storico- paesistica della veduta.L’artista si rivela così anche un ottimo conoscitore della storia e della cultura  del paese in cui viaggia.