A contatto con la dolcezza alpina del paesaggio valtellinese della basse valle attorno alle sponde settentrionali del lago, il milanese Felice Cattaneo scopre in sé un’anima delicata ed elegiaca che lo porta ad abbandonare la vena satirica e caricaturale che fino ad allora aveva contraddistinto la sua produzione di artista dilettante, per dedicarsi alla pittura di paesaggio. I due dipinti qui esposti, appartengono a due fasi fra loro molto distanti della sua pittura, ma esemplificano molto bene l’ispirazione che, che a partire dai primi anni Quaranta, ne pervade tutta la produzione. A sera, del 1941, è un’opera dove il tono malinconicamente emotivo del paesaggio lacustre al tramonto, si anima della scena in primo piano, il pastore appoggiato all’albero, la madre col bambino in braccio i due pescatori sulla riva, che sovraccarica forse di una nota di patetico sentimentalismo la composizione. Più maturo, da questo punto di vista, il Tramonto a Piona di oltre 35 anni più tardi, in cui, tuttavia, Cattaneo non esce dai limiti di quel tardo impressionismo entro cui si mantiene tutta la sua opera.