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Mostra - Milano e la Lombardia pittoresca nella grafica del primo Ottocento

Sala 1 - Prologo settecentesco: le vedute milanesi di Domenico Aspari

 

L’immagine della Lombardia pittoresca del primo Ottocento non può che prendere le mosse da Milano, perché è l’immagine del paesaggio urbano della capitale a far da prologo a quella dell’intera Lombardia con le famose vedute di Domenico Aspari, uno dei grandi incisori italiani del Settecento italiano, accanto ai veneti (Canaletto, Bellotto, Visentini, ecc.) e a G. B. Piranesi.  Eseguite fra il 1786 e il 1792, cioè in età teresiana, le 16 vedute di Aspari, di gusto preromantico, vengono ristampate nel 1808 da un importante editore come Vallardi per rilanciare l’immagine di una Milano monumentale e pittoresca, che Napoleone aveva voluto capitale del Regno d’Italia. Proprio questo rilancio editoriale sul mercato del nuovo pubblico borghese della Milano della Restaurazione, fa delle incisioni dell’Aspari il capostipite dell’incisione paesistica romantica lombarda del primo Ottocento. Le sei incisioni della collezione Bps partono da quella del Dazio di Porta Romana, col suo stretto intreccio tra natura, storia e architettura, per giungere alle due vedute di San Lorenzo dove storia e architettura si fondono alla vita sociale della città. Spicca fra queste incisioni, per importanza documentaria, quella rara di Piazza del Duomo, senza titolo e senza nome dell’autore perché ritoccata con l’aggiunta delle guglie e dei pinnacoli che l’edificio non aveva ancora quando Aspari la eseguì nel 1789.