Prosegue con questa terza rassegna virtuale del ciclo
“Ritrovamenti, completamenti, e nuove acquisizioni”, l’ampio progetto di studio
e di catalogazione condotto da Franco Monteforte che ha portato finora all’ulteriore
arricchimento del sito di Popsoarte di una trentina di nuove, importanti opere
presenti nella collezione d’arte della Bps, grazie al lavoro di minuziosa catalogazione
del patrimonio artistico interno e alle generose donazioni di opere d’arte da
parte dei soci della banca.
In questo terzo capitolo del ciclo, il più rilevante dei
ritrovamenti è quello delle due acqueforti di Gianfranco Vitali che completano
la storica cartella di incisioni dell’artista bellanese, “Ombre fossili.
Omaggio ad Antonio Stoppani”, presentata nella mostra virtuale (ancora presente
sul nostro sito) a lui dedicata dieci anni fa nel 2009, Vita di lago.
Omaggio a Giancarlo Vitali.
Giancarlo Vitali è scomparso poco più di un anno fa e la
presentazione di queste sue due incisioni è dunque oggi un piccolo omaggio alla
memoria di questo grande artista del lago.
La Cascina di Vairo Mongatti, uno dei maestri
dell’incisione italiana contemporanea, non costituisce, invece, un vero e proprio
completamento, trattandosi della stessa incisione già presente sul sito, ma con
un tratto più netto e profondo che ne muta decisamente il carattere atmosferico
e, perciò stesso, il significato. Un esempio di come nell’incisione, la
progressione della morsura possa modificare il senso di un’opera fino a farne qualcosa
di completamente diverso.
Restando nel campo dell’incisione, le due acqueforti
dell’incisore e stampatore franco-olandese Pierre Mortier, La città di Como e
La fortezza di Fuentes, ci portano nel clima della grande stampa
incisoria del secolo d’oro dell’Olanda in cui Mortier si distingue non tanto per
originalità del disegno, spesso ricavato da precedenti autori, quanto per qualità
di stampa e ricerca di effetti pittorici chiaroscurali, per cui ancor oggi le
sue opere sono ricercate.
L’ultimo dei ritrovamenti è costituito dalla piccola tela di
Leonardo Borgese, Isola di san Giorgio (Venezia) che, al di là della sua
nitida qualità artistica, testimonia il
legame fra questo importante intellettuale italiano, romanziere, pittore critico
d’arte del Corriere della Sera dal fino al 1968 e stretto parente dei Cederna
di Ponte in Valtellina e la Banca Popolare di Sondrio di cui fu, negli anni Sessanta,
amico e collaboratore firmando l’introduzione alla Guida artistica della provincia
di Sondrio, edita dalla Bps nel 1960 e l’opuscolo Chiese e campanili
della provincia di Sondrio.
Fra le nuove acquisizioni, vanno senz’altro segnalate le due
sculture, Testa di santo e Madonna (Vergine col Bambino?), entrambi
del XVI, e l’anonima tela secentesca Carlo Borromeo in preghiera,
provenienti dalla collezione Leoni.
Battista Leoni è stato il maggiore erudito valtellinese del
dopoguerra di storia e arte locale. La sua biblioteca, acquisita dalla Bps e
oggi inserita nella Biblioteca “Luigi Credaro”, e la sua collezione artistica testimoniano
l’ampiezza degli interessi e il gusto sicuro dell’intenditore, come documentano
le tre opere d’arte che abbiamo voluto presentare riunite in un’apposita
saletta virtuale per sottolinearne l’unità costituita dalla personalità del
loro collezionista.
Last but not least,
l’opera certamente più importante sia dal punto di vista artistico che storico
presentata in questa rassegna virtuale, il grande affresco murale settecentesco
di Gravedona, San Francesco di Paola attraversa lo Stretto di Messina,
uno dei miracoli più noti e celebrati del santo francescano calabrese,
fondatore dell’Ordine dei Minimi, patrono della navigazione e della gente di
mare.