Il tratto essenziale degli acquerelli di Ceretti è che il paesaggio è colto sempre nel suo dato atmosferico stagionale, sempre indicato, che ne determina non solo l’effetto estetico, ma anche il carattere unico e irripetibile. Un paesaggio colto in stagioni e momenti diversi non è mai, per chi l’osserva, lo stesso paesaggio, Il tempo atmosferico modula il sentimento e il paesaggio non è mai solo un luogo, ma una combinazione di tempo e luogo. Da qui l’importanza che assume in questi acquerelli l’indicazione, accanto a quella topografica, della stagione e dell’anno.E così in questa prima sala passiamo dall’atmosfera invernale, magnificamente resa col primo piano di careno, in cui il lago quasi scompare, a quella autunnale di Bellagio sospesa fra il grigio verde dell’acqua e il grigio del cielo, fino a quella gioiosamente tardo estiva di Domaso e di Santa Maria Rezzonico, quest’ultima tutta giocata sul contrasto fra la ridente riva lacustre al sole e il lontano temporale che si addensa sulla cima del Legnone.