Anche in questa sala i due ritratti esposti diventano simbolo di un aspetto fondamentale della Bps, quello dei soci, che di una banca popolare incarnano lo spirito cooperativo fissato nel valore egualitario dei loro voti in assemblea a prescindere dal numero delle azioni possedute.
A questo spirito e al significato economico e sociale che in esso si esprime, hanno creduto due fra i soci più famosi della banca, Fabio Besta, qui raffigurato nel bel bassorilievo in bronzo di Lydia Silvestri che campeggia nella sala conferenze a lui dedicata all’interno della Direzione generale della Banca, ed Ezio Vanoni cui Simone Gentile ha dedicato i due ritratti qui esposti.
Fabio Besta, che dalla sua cattedra alla Ca’ Foscari influenzerà profondamente tutta la cultura ragionieristica italiana ed europea, fu tra i soci fondatori della banca quando ancora non aveva neppure 26 anni, a dimostrazione di quanto precoce fosse in lui la fede nel modello sociale delle banche popolari che allora veniva affermandosi e nei suoi valori solidaristici e cooperativi.
Alla stessa cultura di economia sociale e cooperativa appartiene anche Ezio Vanoni, che ne farà la base del suo cattolicesimo sociale e che rimarrà costantemente un punto di riferimento, anche dopo la sua prematura morte, per la Bps che alla sua figura dedicherà, a più riprese, importanti pubblicazioni e convegni. Nei suoi due ritratti fatti eseguire su commissione da Simone Gentile ,si colgono appunto questi valori profondamente umani del pensiero e dell’azione del grande uomo politico valtellinese e storico ministro delle finanze.