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Mostra - La Bps narrata con arte

Sala 3 - Le attività culturali

 

All’inizio degli anni Sessanta, quando il compito storico originario della Bps, di mantenere in provincia il risparmio popolare per destinarlo allo sviluppo dell’economia locale può dirsi  raggiunto, nasce all’interno della Bps, accanto a quella economico-bancaria, una nuova forma di legame col territorio, quella culturale che si esprime  non solo nell’indagine sulla storia e la cultura locale attraverso l’editoria, ma anche attraverso l’arte e l’arredo artistico  delle sedi dove si mostra, per così dire, visibilmente  questo legame.
Un esempio fra i primi di questo orientamento sono i quattro grandi mosaici di Livio Benetti commissionati per la facciata del palazzo degli uffici della banca, accanto a quello della Direzione generale sulla piazza Garibaldi di Sondrio, che costituiscono tuttora un’opera notevole anche di arredo urbano.
I quattro mosaici raffigurano Tebaldi de’ Capitanei, l’uomo politico più importante della Valtellina medievale, il pittore Pietro Ligari, il maggiore artista del Settecento valtellinese e fra i più rilevanti del Settecento lombardo, l’astronomo Giuseppe Piazzi, scienziato valtellinese fra i più rinomati del Settecento italiano, fondatore dell’Osservatorio astronomico di Palermo, il ministro Emilio Visconti-Venosta. Nei quattro mosaici si riassumeva la storia della Valtellina attraverso quattro personaggi-simbolo della politica, dell’arte, della scienza, e dell’unità nazionale simboleggiata dal grande ministro degli Esteri dell’Italia post-risorgimentale, Emilio Visconti-Venosta, qui esposto, parente per parte di moglie di Cavour.
A partire da quei primi mosaici, l’arte ha rappresentato uno degli interessi costanti attraverso cui la banca ha coltivato, e continua a coltivare, il suo legame col territorio. Storico esempio di questo legame attraverso l'arte col territorio è la grande collezione di paesaggi valtellinesi commissionati fra il 1959 e il 1961 dalla Bps ai maggiori pittori del tempo italiani per arredare gli uffici della Sede centrale di piazza Garibaldi a Sondrio e già presentati su questo sito nella mostra virtuale Il paesaggio valtellinese nella grande arte italiana del Novecento, cui rimandiamo.
Di questa ininterrotta attenzione della banca allo sviluppo culturale del territorio sono da ultimo testimonianza due grandi realizzazioni: la biblioteca, alimentata anche con le periodiche donazioni dei soci, significativamente intitolata al ministro valtellinese della Pubblica Istruzione  nell’Italia giolittiana del primo decennio del Novecento, Luigi Credaro, qui presente nel bel ritratto eseguito da Tullio Pericoli  e l’acquisto nel 1997 del fondo epistolare dell’economista e sociologo italiano Vilfredo Pareto, che ha fatto oggi della biblioteca “Luigi Credaro” un punto di riferimento internazionale di tutti gli studiosi dell’opera del grande economista e sociologo italiano, anch’egli qui presente in un altro dei grandi ritratti di Tullio Pericoli, oltre che nel medaglione commemorativo dell’artista bergamasco Nicola Pedrali.