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Mostra - Percorsi di storia e cultura valtellinese nei ritratti della collezione Bps

 

Percorsi di storia e cultura valtellinese nei ritratti della collezione Bps

Arte e storia, un binomio inscindibile nella cultura occidentale, dove fra il Cinquecento e l’Ottocento, la pittura la pittura di storia è stata, insieme a quella di soggetto religioso, il genere artistico per eccellenza, in cui la narrazione assumeva un significato allegorico, paradigmatico e di esemplarità morale che fondeva etica ed estetica. E, in questo senso, anche il ritratto inteso come exemplum in cui, attraverso la rappresentazione dell’individuo, si esaltano e si celebrano  i caratteri di un’epoca e di un popolo, rientra fra le manifestazioni artistiche più tipiche del genere storico.È con questo intendimento di esemplarità storica che, ancora nel Novecento, viene promossa in Valtellina, dalla Banca Popolare di Sondrio, una galleria di ritratti di uomini rappresentativi, attraverso cui si ripercorrono alcuni momenti essenziali della storia e della cultura valtellinese, oltre che della stessa banca che di quella storia e di quella cultura è l’espressione.L’ultima mostra virtuale allestita sul sito di Popsoarte Percorsi di storia e cultura valtellinese nei ritratti della collezione Bps, documenta appunto questo filone artistico attraverso 14 opere organizzate in quattro sale dedicate rispettivamente agli uomini politici, agli artisti, agli scienziati ed economisti e a quattro storici presidenti della Bps.Fu un artista trentino trapiantato in Valtellina, Livio Benetti, ottimo ritrattista oltre che noto pittore di paesaggio, a promuovere in provincia di Sondrio, nella seconda metà del Novecento, un’arte monumentale orientata a esaltare e mettere in luce  i valori del lavoro, della pietas religiosa del patriottismo della resistenza al fascismo, come quelli propri del popolo valtellinese.È da questa sua particolare inclinazione artistica che prende avvio negli anni Cinquanta la sua collaborazione con la Banca Popolare di Sondrio, nell’ambito della quale matura nel 1956, al termine della ristrutturazione dell’ex storico Albergo Sondrio diventato quell’anno parte della sede centrale della banca, il progetto della decorazione della sua facciata principale, prospiciente la piazza Garibaldi di Sondrio, con la realizzazione dei quattro grandi ritratti a mosaico di Tebaldo de’ Capitanei, il capo del partito guelfo nella Valtellina medievale, di Pietro Ligari, il maggiore pittore del Settecento in Valtellina, dell’astronomo Giuseppe Piazzi, scopritore del pianeta Cerere, e di Emilio Visconti Venosta, il ministro degli Esteri dell’Italia postunitaria, che formano nell’insieme un monumentale manifesto civico in cui si riassumono visivamente, nel luogo pubblico per eccellenza della città, la storia, la cultura e lo spirito valtellinese.È un filone civile di committenza artistica che la Bps non smetterà di perseguire nei decenni successivi attraverso i ritratti del fondatore della Banca, Carlo Bressan, e di uno dei suoi primi, storici presidenti, Luigi Guicciardi, entrambi realizzati nei primi anni Ottanta dalla pittrice sondriese Jole Merizzi Turchetti, e quindi quello di Annibale Caccia Dominioni, eseguito nel 1992 dall’artista milanese Simone Gentile, che già nel 1977, sempre su committenza della Bps, aveva realizzato due ritratti Ezio Vanoni, uno in veste di uomo politico valtellinese e ministro delle Finanze della Repubblica italiana, l’altro in veste di uomo e di economista esponente di primo piano del cattolicesimo sociale italiano.A questi vanno aggiunti il bassorilievo in bronzo col ritratto di Giovanni Bertacchi, realizzato nel 1982 da Livio Benetti, in occasione del 40° anniversario della morte del celebre poeta e letterato chiavennasco nella cui casa natale ha sede la filiale della Bps a Chiavenna, e quello di Fabio Besta, il padre della moderna ragioneria italiana ed europea che fu tra i più attivi soci fondatori della Bps, commissionato dalla Banca alla scultrice valtellinese Lydia Silvestri per essere collocato nella grande sala conferenze a lui intitolata al primo piano della sede centrale dell’Istituto.   Nel 2002, infine, la Bps affidava al grande artista italiano Tullio Pericoli il ritratto di un altro importante protagonista valtellinese della cultura e della politica italiana, Luigi Credaro, ministro della Pubblica Istruzione fra il 1909 e il 1914 nei governi di Giovanni Giolitti e capofila del pensiero pedagogico in Italia, cui è oggi intitolata la biblioteca pubblica della Bps a Sondrio.Nascono, invece, al di fuori della committenza della Bps altri due ritratti della sua collezione artistica, quello dell’abate e naturalista lecchese Antonio Stoppani, l’autore del Bel Paese, studioso appassionato della storia geologica dell’alta Valtellina, che fu nel 1872 tra i primi soci della Sezione valtellinese del Club Alpino Italiano, e quello di Piero Melazzini, il compianto presidente della Banca Popolare di Sondrio scomparso nel novembre del 2015, donatogli nel 2014 dal Consiglio di Amministrazione dell’Istituto in occasione del suo ottantesimo compleanno e oggi entrato a far parte, per volontà della stessa famiglia Melazzini, della collezione artistica della banca.