Tre secoli circa di sottomissione feudale (1512-1799) al dominio della Repubblica delle Tre Leghe Grigie, i Grigioni, caratterizzati da continue tensioni religiose e rivendicazioni autonomistiche, hanno affinato nella classe dirigente di Valtellina e Valchiavenna, fino a tempi recenti, spiccate qualità politiche e diplomatiche.È il caso, ad esempio, di Emilio Visconti Venosta (1829-1914), il più importante ministro degli Esteri dell’Italia post-risorgimentale, o di Luigi Credaro (1860-1933) esponente di primo piano del Partito Radicale Italiano e ministro della Pubblica Istruzione nei governi Giolitti dal 1910 al 1914, o, infine, di Ezio Vanoni (1903-1956), deputato cattolico alla Costituente del 1945 e ministro delle Finanze nei governi De Gasperi.Ma già nella Valtellina medievale era emersa una potente personalità politica come quella di Tebaldo deì Capitanei, signore di Sondrio, cui si deve, a metà del Trecento, il primo sfortunato tentativo di unire tutta la Valle nella lotta contro i ghibellini comaschi prima e i Visconti di Milano poi.Commissionandone, a partire dal 1956, i ritratti la Bps ha inteso celebrarne l’opera e la personalità come parte delle virtù e dell’identità del popolo valtellinese.Comune ai quattro ritratti è l’assenza di qualsiasi enfasi retorica o monumentale e la sottolineatura, piuttosto, del carattere volutamente dimesso delle figure, di cui emergono con forza, nella dignità della posa, i tratti umani dell’atteggiamento e del volto.