Con Salvator Rosa (1615-1673) il paesaggio è ormai nel Seicento un soggetto artistico non più complementare, ma pienamente espressivo di propri valori allegorici e morali, come in questo famoso Paesaggio con filosofo.
Su questa linea, nel Settecento la pittura di paesaggio diventa da un lato veduta urbana, spesso ricca di connotazioni sociali - come in Canaletto e negli artisti fiamminghi, qui rappresentati da Thomas Wjick con la bella e animata scena del porto laziale di Santa Maria della Torre a Ripa Grande - dall’altro Arcadia, paradiso pastorale, come nella pittura veneta (Zuccarelli, Zais e loro seguaci) di cui i due paesaggi agresti della collezione Bps ci offrono un significativo esempio.