L’album di Antonio Visentini Urbis Venetiarum Prospectus celebriores (Le più celebri prospettive della città di Venezia), stampato nel 1742 da Giovan Battista Pasquali, non è solo un capolavoro di incisione artistica, ma anche un mirabile esempio di arte tipografica barocca del ‘700 a Venezia, una delle capitali europee del libro e dell’editoria. Lo dimostrano i due frontespizi della raccolta, quello col titolo inciso, che contiene i dati editoriali essenziali della raccolta, e quello con il ritratto dei due autori, Canaletto, autore dei dipinti, e Visentini, che più propriamente si potrebbe definire un’antiporta dell’album.
I due frontespizi mostrano le caratteristiche tipiche dell’editoria barocca, vale a dire il gusto teatrale della titolazione che si apre al centro di un sipario e il significato allegorico delle figure e dei motivi ornamentali che fanno da scenografico contorno sia al titolo sia al ritratto dei due autori e in cui si condensano i significati civili e i messaggi, spesso moraleggianti, dell’opera.