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Mostra - Angelo Vaninetti
Poesia della Valtellina

Sala 3 - La poesia della natura

 

Nel dopoguerra, di ritorno dai campi di concentramento tedeschi, Vaninetti sposa Armida Righini, la cui forte personalità intellettuale avrà un ruolo decisivo nella sua maturazione artistica. E’ grazie a lei che Vaninetti si avvia in quegli anni con decisione nella sua carriera artistica, cominciando a dipingere paesaggi della Valmasino e della costiera dei Cech, di cui restano scarse testimonianze. Il dipinto su Desco, qui presentato, è, appunto, uno dei rari esempi di questa prima produzione di Vaninetti.
L’interesse del primo Vaninetti è soprattutto rivolto alla natura e alla sua vita vegetale. Ma é un interesse filtrato sempre attraverso un’immedesimazione empatica e quasi un’identificazione con l’oggetto,  nella cui immagine Vaninetti trasfonde se stesso, le proprie ansie e le angosce del momento. Così il bosco di Desco, così fitto e senza quasi via d’uscita, sembra l’immagine stessa della sua condizione iniziale di pittore smarrito, carico di dubbi, alla ricerca nell’arte di una via che ancora non vede.
I girasoli, invece, rappresentano la natura nel cui massimo rigoglio si annidano già i segni della decadenza, l’annuncio fatale del tempo che passa sulle cose, che sarà il motivo fondamentale di tutta la sua opera. Non a caso l’immagine dei girasoli ricorrerà da allora con frequenza nella sua opera, come dimostra il Vaso di girasoli del 1969.