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Maria Biancardi

(Sondrio 1886 - Bormio 1959)

Artista valtellinese

Biografia

Nata a Sondrio nel 1886 dal generale Pietro Eugenio Biancardi e da una Caimi dell’illustre famiglia valtellinese, si stabilì presto con la famiglia a Milano, dove a partire dal 1910 studiò privatamente pittura con Paolo Sala.
Incoraggiata dal maestro nel 1913 partecipò alla II Esposizione internazionale femminile di Belle Arti di Torino, ottenendo un buon successo di critica specie per i suoi acquarelli, uno dei quali, A Porta Venezia, fu acquistato dalla Casa Reale dei Savoia.
L’anno seguente, all’Esposizione degli acquarellisti lombardi a Milano, presentò alcune grandi Vedute della Valcamonica che, insieme alla Valtellina, e al bormiese in particolare, resterà il soggetto preferito dei suoi paesaggi.
Nel corso della Prima guerra mondiale, la ritroviamo volontaria in Valtellina, insieme alla sorella Anna, nell’Ufficio provinciale notizie militari dei Comitato di Assistenza di Sondrio. Non per questo interrompe la sua attività artistica ed espositiva che prosegue anzi intensa nel periodo bellico con la partecipazione a Milano alle annuali mostre dell’Associazione degli Acquarellisti nel 1916, 1917, 1918,1919, a quella del Lyceum femminile nel 1917, e a quelle della Federazione Artistica e di Brera nel 1918.
Dopo la guerra torna a vivere sempre più stabilmente in Valtellina, partecipando ancora a Milano nel 1927 all’Esposizione primaverile della Permanente con una Natura morta e nel 1930, sempre alla Permanente, con l’acquarello Autunno.
A partire dagli anni Trenta, stabilitasi definitivamente a Sondrio, si dedica sempre più allo studio della storia e delle tradizioni popolari e al riordino del vasto archivio familiare dei Caimi - soprattutto di Giovan Battista e di Antonio Caimi, l’antenato pittore che fu anche segretario dell’Accademia di Brera e storico dell’arte lombarda, - che donerà alla Biblioteca e al Museo Valtellinese di Storia e Arte di Sondrio.
Continua, tuttavia, a dipingere in forma sempre più appartata e riservata fino agli ultimi anni di vita, diradando la partecipazione a mostre e rassegne collettive.
La pittura della Biancardi, di matrice tardo ottocentesca, si distingue per la raffinatezza dello stile, sorretto da una tecnica sicura e da una delicata sensibilità che affiora nelle avvolgenti atmosfere dei suoi paesaggi.

Bibliografia

P. De Luca, L’esposizione degli acquarellisti lombardi a Milano, in” Emporium”, n.229, gennaio 1914; C. Villani, Stelle femminili. Dizionario bio-bibliografico, Soc. ed. Dante Alighieri, di Albrighi, Segati & C., Napoli, 1915, ad vocem; I Comitati di assistenza in Sondrio 1915-1920, Sondrio, Arti Grafiche Valtellinesi, 1920; Pittori in Valtellina.Mostra delle opere provenienti dalla donazione dott. Giuseppe Piperata, Sondrio, Museo Valtellinese di Storia ed Arte, 1977, p.12 e p.15;
Dal salotto agli ateliers. Produzione artistica femminile a Milano 1880-1920, a cura di Aurora Scotti, Maria Teresa Fiorio, Sergio Rebora, catalogo della mostra Museo di Milano, 8 marzo-2 aprile 1989, Milano, Jandi Sapi editori, 1989, p. 69; M. C. Gozzoli, Biancardi Maria, in Dizionario biografico delle donne lombarde (568-1968), a cura di Rachele Farina, Milano, Baldini& Castoldi, 1995, ad vocem.

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