(Leida 1606 - Amsterdam 1669)
Penultimo di nove figli di un mugnaio di Leida, Harmen detto Van Rijn dal mulino che aveva sul Reno, Rembrandt entrò nel 1615 alla Scuola latina di Leida che lasciò nel 1919 per lavorare prima nella bottega di Jacob van Swanenburg e poi in quella di Lastman ad Amsterdam. Nel 1625 aprì, probabilmente, una propria bottega a Leida dipingendo opere di soggetto storico e religioso, ritratti familiari e scene di genere caratterizzate da una grande vivacità cromatica, come dimostra il Tobia, Anna e il capretto che rappresenta il punto di arrivo di questa fase della sua produzione. A partire dal 1627, infatti, con Il Ricco della Parabola, la sua tavolozza muta drasticamente a contatto con l’opera del Caravaggio conosciuto attraverso il “Circolo dei caravaggisti di Utrecht”. Ma il vibrante chiaroscuro rembrandtiano, così ricco di sofisticate gradazioni luministiche, non ha nulla a che vedere con il realismo naturalistico dei caravaggisti, ma si distingue per l’intensità psicologica con cui una pennellata densa, quasi a rilievo, e una luce bruna e dorata fanno affiorare dall’ombra le figure immerse sempre in un’atmosfera indefinita di profonda drammaticità. E’ uno stile quello di Rembrandt che si rivela non solo nei soggetti religiosi e in quelli di storia, ma soprattutto nella numerosa serie degli autoritratti, (se ne contano 80 in tutta la sua produzione, a cominciare dall’Autoritratto in gorgiera del 1629), e negli studi di teste di vecchi, opere che ne decretano presto la fama e il successo. Nel 1631 Rembrandt torna a stabilirsi ad Amsterdam presso il mercante d’arte Hendrick Uylenburg, lavorando soprattutto a dipingere ritratti per una clientela facoltosa di ricchi commercianti, di impresari e di nobili, fra cui Amalia van Solms, la moglie dello statolder Federico Enrico di cui dipinge il ritratto che gli procurerà la committenza da parte di Federico Enrico del famoso ciclo, fra i più importanti della sua opera, dei dipinti sulla Vita di Cristo (L’Erezione della Croce, dove Rembrandt si raffigura nelle vesti di carnefice, La Deposizione dalla Croce, L’Ascensione e La Resurrezione, tutti all’Alte Pinakothek di Monaco) realizzati fra il 1632 e il 1639, cui si aggiungeranno in seguito anche L’adorazione dei pastori e La Circoncisione nel 1646, oggi perduta). Dalle prime due tele Rembrandt ricaverà anche le note incisioni. Sempre al 1632 risale la celebre Lezione d’anatomia del dottor Tulp (L’Aja, Mauritshuis), “praelector” della gilda dei chirurghi, sorta di ritratto di gruppo di una corporazione, la cui maestria compositiva e vivacità espressiva accresce la fama di Rembrandt.
Nel 1633 Rembrandt sposa Saskia Uylenburg, nipote del mercante per cui lavorava ad Amsterdam. Nella sua pittura prende vita da questo momento, accanto ai numerosissimi dipinti di storia e di soggetto religioso, una cospicua produzione di autoritratti e di ritratti molti dei quali della stessa moglie, protagonista anche di dipinti di soggetto mitologico (Saskia col cappello, Museo di Kassel; Rembrandt e Saskia, Museo di Dresda; Flora, Ermitage di San Pietroburgo). Dopo il matrimonio con Saskia, Rembrandt sembra aver fortemente rallentato la propria produzione artistica diretta, come hanno dimostrato i ricercatori del “Rembrandt Research Project” che hanno ridotto drasticamente a circa 300 i dipinti di Rembrandt fra il 1625 e il 1642, e a 287 le incisioni, e hanno attribuito, invece, una larga parte dei quadri da lui firmati ai numerosissimi allievi della sua “officina” che lavoravano nel suo stile dipingendo opere che il maestro si limitava spesso a firmare e a vendere come proprie. Rembrandt, del resto, non avrebbe potuto produrre direttamente l’enorme quantità di opere da lui firmate in questo periodo dal momento che, a partire dagli anni Trenta, egli si dedica sempre più a collezionare e, soprattutto, a commerciare oggetti d’arte. Nel 1639 acquista per 13.000 fiorini una grande casa ad Amsterdam nella Sint Anthonisbreestraat (oggi Rembrandthuis), con l’intenzione di farne un centro commerciale di opere d’arte. Ma, prima la nascita del figlio Titus nel 1641, poi la morte di Saskia nel 1642 e quindi il processo intentatogli dalla nutrice di Titus, Geertge Direx, per rottura della promessa di matrimonio e, infine, la convivenza con la domestica Hendrickje Stoffels, che gli procura l’accusa di concubinaggio, lo porteranno nel 1656 alla bancarotta e alla successiva vendita della collezione e della casa attraverso una società formata dalla stessa Hendrickje Stoffels e dal figlio Titus, che pagava i creditori con i quadri che produceva il padre. Anni durissimi per Rembrandt, in cui tuttavia la sua pittura raggiunge un’intensità straordinaria e in cui nascono capolavori come il Paesaggio con ponte in muratura (1638), Cornelis Claesz Anslo con la moglie Aeltje Gerritsdr. Schoute (1641), sul tema del primato della parola sull’immagine, l’Autoritratto con camicia ricamata (1642), ispirato a un’opera di Tiziano, la Ronda di notte (1642), Cristo e l’adultera (1644), la grande incisione Le tre croci, ispirata al Mantegna, l’Aristotele con il busto di Omero (1653), Betsabea con la lettera di David (1654), il famoso Bue macellato (1655), Uomo con armatura, più noto come Alessandro il Grande (1655), fino all’enigmatico La sposa ebrea (1655), all’inquietante La negazione di Pietro (1660) e al Ritratto dei sindaci dei drappieri (1662).
Gli ultimi anni della vita di Rembrandt sono funestati da ulteriori sventure. Nel 1662 deve vendere per motivi economici la tomba della moglie Saskia, nel 1663 muore di peste la sua compagna Hendrickje Stoffels sepolta in una tomba in affitto, nel 1668 anche il figlio Titus muore subito dopo essersi sposato e il 4 ottobre del 1669, dopo aver fatto da padrino al battesimo della nipotina Titia, muore egli stesso, sepolto in una tomba in affitto del cimitero di Westerkerk rimasta ignota.
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