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Immagine dell'opera

Matthieu Van Plattenberg

(Anversa 1608 - Parigi 1660)

Cristo salva Pietro dalle acque

Dimensioni

cm 230 x 270

Tecnica

Olio su tela

Firma

Provenienza

Collezione privata, Faenza, 1974

Esposizioni

Commento

La tela si rifà all’episodio descritto nel Vangelo di Matteo (14, 24-32). Gesù ha appena compiuto il miracolo della moltiplicazione del pane e dei pesci e ordina agli apostoli di salire sulla barca e di precederlo sull’altra sponda del lago di Tiberiade. La barca è sorpresa nella notte dalla tempesta e all’alba i discepoli vedono Gesù camminare sulle acque credendolo un fantasma.

“Pietro gli disse: ‘Signore, se sei tu, comanda che io venga da te sulle acque. - narra l’evangelista - Ed egli disse: ’Vieni!’. Pietro scendendo dalla barca si mise a camminare verso Gesù. Ma per la violenza del vento si impaurì e, cominciando ad affondare, gridò: ‘Signore salvami!’. E subito Gesù stese la mano, lo afferrò e gli disse: ’Uomo di poca fede perché hai dubitato?”.

L’artista raffigura proprio il momento in cui Gesù salva Pietro che è sul punto di annegare.

Le onde si alzano minacciose come artigli attorno a Pietro. L’uomo appare piccolo e impotente di fronte alla forza della natura che si scatena con spettacolare energia e il miracolo diventa qui pretesto per una grandiosa rappresentazione di un paesaggio marino in burrasca, ricco di allegorie e significati morali e religiosi. Il salvataggio di Pietro, infatti, è tanto più miracoloso, quanto più forte è la minaccia del mare in tempesta, ma il miracolo viene a soccorrere il vacillare in Pietro della fede intesa come àncora della salvezza fisica, prefigurazione di quella spirituale. Nel Cristo che salva Pietro dalle acque si adombra, così, il Cristo redentore dell’umanità dal peccato.

Pur con questi significati, il tema del paesaggio, tuttavia, tende ad emanciparsi dal tema religioso per formare, come avverrà del corso del Seicento, un genere a sé. In questo senso lo spettacolo della marina in tempesta acquista accenti sublimi, quasi pre-romantici.

Note