(Villa di Chiavenna 1943 - )
cm 80x100
Olio su tela
Firmato in basso a sinistra: Gini
Acquisto diretto dall'autore
L'orizzonte come mobile confine visivo dell'infinito è il tema di quasi tutti i paesaggi di Gini, tesi a una purezza geometrica essenziale.
All'orizzonte il cielo si stacca dalle cose e le proietta in un'immensità infinita che il dislivello tra la piatta sottiglieza del primo piano e la vastità dello spazio celeste rende con straordinaria efficacia visiva.
Nell'immobile e metafisico silenzio che avvolge la composizione, la sfera, spia della presenza vitale dell'Io, misura tutta la profondità dell'orizzonte, sulla cui linea si disegna leggero l'ondulato profilo delle montagne, quasi una costa che rivela la natura del primo piano. Non la piatta orrizzontalità di una pianura, comke potrebbe credersi, ma la vasta distesa del mare (o del lago?) da cui Ferruccio Gini, esperto navigatore, guarda sempre la terra.