(Bergamo 1906 - Bergamo 1979)
cm 38x48
Olio su tela
Firmato in basso a destra P. Punzo
Acquisto da collezione privata
A Merano, dove risiede il fratello, Punzo comincia a recarsi frequentemente a partire dagli anni Cinquanta. La piccola città alpina diventa così il soggetto di un gruppo di vedute urbane che, accanto ai soggetti floreali, meglio mostrano “l’altro Punzo” per usare l’espressione di Letizia Scherini, il Punzo del dopoguerra che tende a perdere l’etichetta di pittore delle montagne e a sperimentare modi e soggetti nuovi in pittura. Ne è un esempio questa ridente veduta di Merano, dove Punzo si mostra più libero e sciolto nel tratto e nell’uso del colore.
La cittadina atesina è colta in uno dei suoi scorci più tipici, con le facciate inondate di sole e i rami degli alberi in fiore che danzano come dervisci davanti ad esse in primo piano. Il versante montano, che fa da sfondo, è sommariamente accennato in una tonalità bluastra senza alcuna preoccupazione naturalistica, ma solo per far risaltare ancor meglio la scena centrale delle case al sole, che, infatti, emergono con bell’evidenza grazie anche alla prospettiva ribassata dell’orizzonte. Ma sono i rami degli alberi in primo piano che dettano il ritmo a tutta la composizione e vi proiettano quasi la propria vitalità.