(Milano 1745 - Milano 1831)
Acquaforte e bulino
A sinistra sotto il riquadro: Aspar Del et Scul. Milano
Non sappiamo bene a quale edificio della Mediolanum imperiale romana (forse un tempio pagano) appartenessero le 16 colonne di stile attico-corinzio che vennero qui trasportate probabilmente nel IV secolo, al momento della costruzione della basilica paleocristiana (poi inglobata nel monumentale complesso tardo cinquecentesco di Martino Basso), come portale d’ingresso al vasto quadriportico antistante la chiesa, sul quale sorsero poi, col tempo, le abitazioni che si vedono nell’acquaforte, abbattute solo nel 1935.
Nella veduta dell’Aspari, il colonnato romano con le case retrostanti e la grande cupola del Basso, viene a formare un unico complesso monumentale urbano, animato dalla vita che vi si svolge tutt’intorno e dalla vivacità delle scene che si dispiegano sotto i nostri occhi: le tre contadine in costume, l’operaio che spinge la carriola , il curato in conversazione con il gruppo dei gentiluomini sulla sinistra, la dama e il cavaliere sul balcone, i due ragazzi del popolo in primo piano sulla destra, che discutono animatamente, in singolare contrasto con l’elegante coppia in costume e parrucca che sullo sfondo si perde lentamente nell’ombra.
E’ nel complesso uno spaccato della società milanese del tempo, mirabilmente descritto attraverso un sapiente gioco di luci e di ombre, che mostra chiaramente come ciò che interessa l’Aspari non è tanto la piranesiana estetica delle rovine (anche se l’influenza di Piranesi certamente non manca), quanto il rapporto vivo che la storicità dell’architettura intrattiene con la contemporanea socialità urbana.
Il titolo originario dell’acquaforte, Veduta delle Colonne di San Lorenzo, generalmente credute avanzi delle Terme di Massimiano Erculeo, da alcuni riputate Opera de tempi d’Alessandro Severo, e da altri Architettura e lavoro del Secolo d’Augusto, fu eliminato, insieme alla dedica all’Abate Francesco Venini (“Mecenate suo Beneficentissimo”), nell’edizione Vallardi del 1808 (cui appartiene questa serie), per essere sostituito da quello meno erudito, ma più immediato e sintetico Veduta di S. Lorenzo anticamente Bagni di Nerone.
Il colonnato di S. Lorenzo – 16 colonne di età romana unite in alto da una trabeazione con un piccolo arco al centro – insieme alle case retrostanti che si intravedono e alla cupola della chiesa occupa tutta la fascia centrale di questa incisione. Davanti ad esso in primo piano sulla sinistra vediamo un curato che conversa con un gruppo di gentiluomini, più in là verso il colonnato un operaio passa spingendo la sua carriola, davanti a tre uomini che discutono, quindi sulla destra un crocchio di tre contadine in costume e due ragazzi del popolo in animata conversazione sull’angolo destro dove termina il colonnato. Dietro le colonne altri gruppi si intravedono, mentre sul balcone di una casa si affacciano una dama col suo cavaliere.
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