(Meilen 1787 - Zurigo 1858)
mm. 138x190
Acquatinta
In basso a sin.: J.J. Meyer del. – a destra: R. Bodmer inc.
Laghetto di Chiavenna era nelle guide dell’Ottocento il delizioso toponimo del piccolo specchio d’acqua appena al di sopra di Riva, punto culminante del lago di Mezzola, come si chiamava la parte più settentrionale del lago di Como, al limite della palude del Pian di Spagna.
Nulla serve a placare la sensucht, l’inesausta sete di infinito dell’anima romantica, più di un tranquillo e ameno specchio d’acqua tra le montagne.
Ed è qui, sulle amene e pittoresche sponde del laghetto di Chiavenna, tra animali che pascolano sulla riva, barche che scivolano silenziosamente sull’acqua e ciuffi di paludosa vegetazione lacustre che termina il viaggio pittorico e storico di Meyer e del dott. Ebel lungo la nuova strada montana dello Spluga da Coira ai laghi Maggiore e di Como che sarà nell’Ottocento una delle più importanti vie di comunicazione tra la Lombardia e l’Europa. I due si riposano seduti all’ombra sulla sinistra in primo piano chiacchierando con il pastore e guardando in direzione opposta. Sulla sinistra corre la strada su cui transita una carrozza davanti alla fila delle case addossate alla montagna. Più lontano il promontorio alberato di Riva di Mezzola che si allunga sul lago come strema propaggine del costone roccioso che lo sormonta. Sullo fondo il poderoso massiccio del Legnone e le montagne del lago che sulla destra sfumano in lontananza sotto il cielo.
Le amene e distensive sponde del Laghetto di Chiavenna come si chiamava nell’Ottocento il piccolo d’acqua appena al di sopra di Riva, alla sommità del lago di Mezzola, oggi ricoperto dalla vegetazione paludosa del Pian di Spagna. In primo piano sulla sinistra si vedono seduti all’ombra l’autore. Johann Jakob Meyer e il suo compagno di viaggio dott. Ebel che guardano in direzione opposta chiacchierando con un pastore, i cui animali pascolano al sole sulla riva. Sull’acqua scivolano silenziose due barche, una ancora vicina, l’altra a vela spiegata che si allontana. Sulla sinistra corre la strada su cui transita una carrozza davanti alla fila delle case addossate alla montagna. Più lontano il promontorio alberato di Riva di Mezzola che si allunga sul lago come strema propaggine del costone roccioso che lo sormonta. Sullo fondo il poderoso massiccio del Legnone e le montagne del lago che sulla destra sfumano in lontananza sotto il cielo.
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