(Venezia 1688 - Venezia 1782)
parte incisa mm. 251 x 421, lastra mm. 270 x 427
Acquaforte
In questa seconda parte Visentini ripercorre il Canal Grande inquadrando quelle architetture e quelle vedute che non era stato possibile illustrare nella prima.
L’ampia e luminosa veduta si apre con la bella facciata barocca di palazzo Flangini, realizzata nel Seicento da Giuseppe Sardi, poco prima dell’imbocco di Cannaregio, che si intravede, sempre a sinistra ,in corrispondenza dell’unica facciata in ombra dei palazzi di questa riva sul punto dove é ormeggiato un gruppetto di barche. L'incisione, databile intorno al 1742, appartiene alla fase più matura di Visentini come si vede non solo dalla diffusa luminosità dell’insieme (e si noti la bella infilata delle facciata illuminate dei palazzi lungo la riva sinistra), ma anche dalla finezza con cui è resa l’acqua.
La descrizione didascalica di Visentini si ferma al palazzo Bembo, di cui si vede lo spigolo sporgente in ombra sulla riva destra, a metà della veduta, di fronte a Cannaregio. In realtà la veduta si prolunga prospetticamente sulla riva opposta, ben oltre la magnifica infilata delle facciate illuminate, con una ben calibrata carambola dello sguardo favorita dall’andamento curvilineo del canale e dal movimento delle barche lungo esso.
Il corrispondente dipinto del Canaletto si trova oggi in Florida, nella collezione Wrightsman.