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Immagine dell'opera

Antonio Visentini

(Venezia 1688 - Venezia 1782)

Molo dalla colonna di San Marco verso la Riva degli Schiavoni (Il)

Dimensioni

parte incisa mm. 250 x 419, lastra mm. 266 x 423

Tecnica

Acquaforte

Firma

Provenienza

Esposizioni

Commento

  Chiudono la seconda serie delle prospettive due vedute del grande molo prospiciente il Bacino di San Marco. Le due vedute si dipartono ciascuna dalle due colonne del XII secolo che formano una sorta di portale d’ingresso alla città, quella del Leone di San Marco, simbolo del protettore della città, e quella di San Teodoro, primo protettore di Venezia.

 

Questa prima veduta parte dalla colonna di San Marco verso la Riva degli Schiavoni, cioè dei mercanti provenienti dall’antica Schiavonia o Slavonia, l’odierna Dalmazia, ma si focalizza subito sulla scenografica facciata trecentesca del Palazzo Ducale, posto sul molo in posizione strategica sul Bacino di San Marco a controllo delle vie di accesso al mare.

Verso il molo si muovono tutte le imbarcazioni, quasi a sottolineare la forza centripeta del palazzo che attira magneticamente lo sguardo concentrando su di esso l’intera visione.

Dal primo piano la veduta si allarga lungo tutta la Riva prolungandosi fin quasi alla punta di Castello con l’ampia insenatura che sembra chiudere in un abbraccio la laguna.

Il corrispondente dipinto del Canaletto, rispetto al quale l’acquaforte presenta qualche leggerissima variante, si trova oggi a Milano al Museo Civico del Castello Sforzesco. 

 

Insieme a Rialto che ne costituisce il baricentro interno, il Molo di San Marco è uno dei due fondamentali poli urbani di Venezia, quello che ne sottolinea il legame aperto col mare. Anticamente porto della città, il Molo di San Marco divenne fulcro della vita cittadina quando nel IX secolo vi si trasferirono da Rialto i Dogi determinando l’ulteriore sviluppo del sito. Presto nell’area, per la sua prossimità al porto e al centro politico-religioso della città, si sarebbero concentrate buona parte delle attività commerciali e dei servizi assistenziali. Se lungo il Canal Grande si affacciavano, infatti, i palazzi privati delle più ragguardevoli famiglie patrizie, qui si concentravano, invece, accanto alla basilica, i maggiori edifici pubblici della città a partire dal più importante, il Palazzo dei Dogi, centro del potere politico della Serenissima.

 

 

 

Note