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Immagine dell'opera

Antonio Visentini

(Venezia 1688 - Venezia 1782)

Campo San Salvatore e Scuola di San Teodoro

Dimensioni

parte incisa mm. 250 x 419, lastra mm. 274 x 428

Tecnica

Acquaforte

Firma

Provenienza

Esposizioni

Commento

L’elegante e raccolto campo di San Salvatore fa da cornice a una scena di vita quotidiana della Venezia settecentesca con i banchetti dei venditori al centro e la fila delle botteghe fra cui quella del mobiliere che esibisce i suoi arredi (sedie, tavoli, divani ecc. ) sulla piazza fra il via vai dei passanti.

Ma a dare il suo armonioso tono architettonico al campo sono le due facciate secentesche di Giuseppe Sardi, quella della chiesa di S.  Salvatore (a sinistra) con la sua bella scalinata, e  soprattutto, quella della Scuola grande di S. Teodoro sul fondo, ritmata dal doppio ordine delle semicolonne abbinate e conclusa in alto dalle statue (S. Teodoro e quattro angeli) di Bernardo Falcone.

Le scuole, cioè le associazioni professionali su base religiosa e devozionale, erano qualcosa a metà tra la confraternita e le corporazioni di mestieri e avevano una grande funzione sociale. La Serenissima ne fissava il numero e il quadro normativo, entro cui esse godevano di grande potere e autonomia.  Numerose erano le scuole minori, ma le più ricche e potenti erano le scuole cosiddette grandi, che non avevano carattere professionale, ma riunivano ricchi associati di diverse professioni e attività commerciali legati dalla devozione a un particolare culto, in questo caso quello di S. Teodoro, il primo santo protettore di Venezia. Proprio per questo loro connotato esclusivamente devozionale le scuole grandi esse sorgevano a fianco delle chiese.  

Note