(Buenos Aires 1908 - Spilimbergo, Pordenone 1975)
cm 80x101
Olio su tela
Firmato in basso a sinistra: Spilimbergo
Commissione diretta della banca all’artista nel 1959
1990, Sondrio, Palazzo del Governo, Il paesaggio valtellinese dal Romanticismo all'Astrattismo, n. 49
Un’ovattata atmosfera di sospesa immobilità avvolge la natura e le case di questo scorcio della Valchiavenna nell’istante della nevicata e le immerge in una morbida e brumosa luminosità che sfuma ogni contrasto e rende ogni cosa fragile e leggera.
In questa delicatissima composizione, la sfumata e vaporosa consistenza delle montagne sullo sfondo e la velata trasparenza del paesino ricevono una tenue sottolineatura dalla linea scura del ponte in primo piano che taglia orizzontalmente la composizione, accentuando, nel breve stacco cromatico, il sereno incanto della nevicata, fuggevole e precario come la neve.
Il quadro, realizzato nel 1959 per la Banca Popolare di Sondrio, ripete con fresca eleganza inventiva, i paesaggi invernali dipinti da Spilimbergo fin dagli Trenta in cui, come in questo caso, l’uso del bianco in chiave atmosferica “smorza” e “purifica i rossi, i verdi, gli azzurri, facendo impallidire i gialli, le tinte cerulee, i rosa” (Antonio Di Genova) alla costante ricerca di un’inattingibile purezza originaria.
Il tema della nevicata è tipico della sensibilità artistica e del temperamento poetico di Spilimbergo che nel suo tenue e luminoso naturalismo, privilegia soggetti, come gli alberi, i fiori o la neve, la cui effimera e delicata bellezza finisce per diventare espressione stessa della caducità e fragilità della vita.