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Immagine dell'opera

Johann Jakob Meyer

(Meilen 1787 - Zurigo 1858)

Città di Morbegno in Valtellina da sud-ovest verso l’Adda e il Monte delle Disgrazie (La)

Dimensioni

mm. 145 x 191

Tecnica

Acquaforte e acquatinta

Firma

In basso a sin.: J. J. Meyer del. – a destra: R. Bodmer sc.

Provenienza

Esposizioni

Commento

Meyer ripete qui lo stesso schema compositivo usato nella veduta di Sondrio, vale a dire vista ravvicinata dall’alto sull’abitato colto con bella profondità panoramica insieme al vasto scenario naturale che lo circonda. In primo piano la consueta scena contadina che dà un tocco pittoresco all’immagine, situata su uno dei primi tornanti della strada che sale verso la Valgerola.

Domina nella raffigurazione dell’abitato la grande mole della settecentesca facciata barocca della chiesa di S. Giovanni, dovuta a Pietro Ligari, che segna il limite nord della cittadina. A est  troviamo, invece, la chiesa di Sant’Antonio con l’annesso vasto convento ex domenicano, già sede dell’Inquisizione nel medioevo. Poco dopo la chiesa parte il lungo rettilineo della nuova strada, parallelamente alla quale compaiono a sud-est il Santuario della Beata Vergine con l’alto campanile e, poco discosta, la chiesa di S. Martino, la più antica del borgo, nella zona del cimitero.

Non meno rilievo nella veduta ha la quinta dei grandi promontori montuosi della costiera dei Cech e della Colma di Dazio, oltre cui si elevano le grandi cime della Valmasino che chiudono in fondo l’orizzonte culminando nella vetta del Disgrazia. Meyer lo chiama il Monte delle Disgrazie, accogliendo l’etimo più funesto del toponimo, ormai da tempo abbandonato a favore dell’altra più corretta derivazione del toponimo da “desglacia”, montagna cioè che si scioglie per le abbondanti piogge che ne sciolgono precocemente le nevi. 

Note