(Meilen 1787 - Zurigo 1858)
mm. 147,5 x 193
Acquaforte e acquatinta
In basso a sin.: J. J. Meyer del. – a destra: F. Hegi sc.
Giunto a Lecco, anziché proseguire per Milano attraverso la Brianza, Meyer curva il suo itinerario pittoresco verso Como, da cui prende la via del suo rientro in Svizzera.
Ed è da uno dei primi ripidi tornanti della strada verso la Svizzera che Meyer ci offre il panorama sul lago e sulla città.
La scena in primo piano coi due contadini in conversazione sulla strada e il carro che comincia ad affrontare l’erta salita, determina il punto di vista ben rialzato da cui è tolta la veduta in cui si impone subito in secondo piano il grande edificio neoclassico di Villa Olmo, costruita fra il 1782 e il 1797 da Innocenzo Odescalchi su disegno di Simone Cantoni, e passata pochi anni prima, nel 1824, alla famiglia Raimondi. La villa si presenta ancora nelle sue forme neoclassiche originarie, poi rimaneggiate dall’ampliamento di fine Ottocento.
Al di là di essa la città con le sue torri e il suo grande Duomo si estende lungo tutta l’ampia insenatura del golfo, panoramicamente inquadrata e racchiusa tra la cima del Corno di Canzo a sinistra e quella su cui sorge il Castello del Baradello a destra. Lo sguardo da qui non incontra più la quinta delle montagne e il paesaggio acquista un andamento collinare prealpino, aprendosi verso la pianura.