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Immagine dell'opera

Nino Lupica

(Scordia (CT) 1938 - vivente )

Tre bravi

Dimensioni

cm. 69 X 48,5

Tecnica

Acquarello e china

Firma

Lupica \'84

Provenienza

Esposizioni

Commento

Tre figure disposte diagonalmente l’una appresso all’altra. Sono quelle di tre bravi, “questa specie. Ora del tutto perduta, allora floridissima in Lombardia”,  sgherri di don Rodrigo e di ogni signorotto nel Seicento.  La loro raffigurazione  non è qui legata a nessun episodio specifico del romanzo,  ma ci ricordano varie situazioni del romanzo, a cominciare dalla celebre scena d’apertura in cui intimano a don Abbondio che il matrimonio di Renzo e Lucia “non s’ha da fare”.

Lupica non li rappresenta carichi d’armi, col grande ciuffo che fuorusciva dalla  reticella verde che ne raccoglieva i capelli, come facevano gli illustratori dell’Ottocento fedeli all’esattezza storica con cui li descrive Manzoni,  ma è interessato al significato simbolico che essi rivestono nella vicenda dei Promessi Sposi, come strumenti del male che trovano riparo dalla giustizia mettendosi al servizio di un signore che li sottrae alla legge per servirsene nei suoi disegni criminosi. Essi cioè racchiudono in sé la propria malvagità e quella del loro signore e proprio questo Lupica vuole sintetizzare nelle loro figure, raffigurandoli completamente chiusi nel loro mantello, sinistra corazza del male.   

Note