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Immagine dell'opera

George Edwards

(Stratford/Essex 1694 - Plaistow/Londra 1773)

Bird

Dimensioni

mm. 240 x 185

Tecnica

Acquaforte e acquatinta colorata a mano

Firma

Firmata e datata:

Provenienza

Esposizioni

Commento

E’ nota la passione descrittiva e classificatoria con cui nasce nel Settecento la moderna scienza naturalistica che culmina nel Sistema Naturae di Linneo e nella Histoire Naturelle Générale et Particulière di George-Louis Buffon. Il Buffon aveva dedicato nove dei 36 volumi della sua grande opera agli uccelli che fin dal ‘500 avevano costituito oggetto di un’attenzione particolare. Basti pensare ai 14 libri della Ornithologiae Hoc est de Avibus Historiae (Ornitologia , ossia storia degli uccelli) pubblicata dal bolognese Ulisse Aldrovandi fra il 1599 e il 1603.

E’ in questo filone che si inserisce la Natural History of  common Birds dell’inglese George Edwards. Il suo merito scientifico, per cui verrà giustamente premiato dalla Royal Society di Londra, è soprattutto quello di far conoscere nuove specie di uccelli, rare e fino allora sconosciute. Ma Edwards non era solo un naturalista in grado di fornire una descrizione scientifica degli uccelli osservati, ma anche un buon pittore, particolarmente sensibile alla bellezza e alla varietà dei colori di questi veri e propri capolavori artistici della natura vivente che egli riprodusse con meticolosa esattezza dal vivo nel corso delle sue peregrinazioni naturalistiche nell’Europa del tempo.

E’ da questi suoi disegni che nascono le centinaia di incisioni all’acquaforte che corredano i suoi volumi e che oggi superano per interesse il loro stesso valore scientifico.

Ne abbiamo un esempio in questa acquaforte, dove il paesaggio naturale è ridotto all’essenziale – un lontano gruppo d’alberi in lontananza e un esile albero piegato e quasi privo di vegetazione in primo piano, su uno spuntone roccioso con radi cespugli fra l’erba su cui striscia un insetto – proprio per esaltare sullo sfondo volutamente bianco tutta la variopinta bellezza  dell’uccello osservato  e l’armoniosa sinfonia cromatica del rosso mattone, dell’azzurro, del marrone e del grigio del suo naturale manto di piume e della sua grande coda.  E’ un uccello allora ancora sconosciuto e perciò qui genericamente chiamato Bird, dall’artista.  L’uccello, le cui zampe fanno saldamente presa sul tronco, è colto nell’atto di girare la testa, il che ci consente di poterne ammirare l’occhio straordinariamente vivo, il lungo becco nero e adunco, la perfetta conformazione del collo dove i colori sfumano e si schiariscono, e il profilo dell’ampio petto di cui intravediamo il candido piumaggio.    

Nell’acquaforte campeggia, su fondo bianco, un grande uccello dal nome sconosciuto (e perciò genericamente chiamato Bird), rappresentato in tutta la variopinta bellezza del suo manto di piume rosso mattone, azzurre e marroni che si sovrappongono in fantastica armonia cromatica. Il paesaggio naturale che lo circonda è volutamente ridotto all’essenziale – un esile albero piegato e quasi privo di vegetazione in primo piano, su uno spuntone roccioso con radi cespugli e un insetto verde che striscia sull’erba – proprio per esaltare tutta la magnificenza del grande volatile. Il variopinto uccello, ritto sulle zampe saldamente ancorate al tronco dell’albero, è colto nell’atto di girare la testa, il che consente di ammirarne l’occhio straordinariamente vivo, il becco nero, adunco e molto pronunciato, la perfetta conformazione del collo dove i colori sfumano e si schiariscono e del petto di cui si intravede il bianco piumaggio.  

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Note

Some memoirs of the life and works of G. E., London 1776

G. Montalenti, Edwards, George, in Enciclopedia Italiana Treccani, Roma,vol. XIII, ad vocem 

E. Bénézit, Dictionnaire critique et oicunentaire des Peintres, sculpteurs, Dessinateurs et Graveurs de tous les temps et tout les pays, Paris, Librairie Gründ, 1976, vol. IV, ad vocem

 

Link

https://it.wikipedia.org/wiki/George_Edwards

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