(Delebio/Sondrio 1923 - 1986)
cm. 40 x 49,5
Olio su tela
Firmato e datato in basso a dx: G. Fumagalli \'58
Il dipinto si colloca al culmine del primo periodo di attività di Geremia Fumagalli, quello fra l’immediato dopoguerra e i primi anni Sessanta, in cui l’artista persegue una solitaria e raffinata ricerca pittorica sensibile alla lezione delle avanguardie europee del ‘900, con cui indaga il paesaggio rurale valtellinese.
Nell'umbratile tono seminotturno di questo gruppo di case rurali il geometrico disegno delle case, quasi una composizione cubista, si risolve nell'elegantissimo ritmo cromatico che si delinea fra l'autunnale rosso ruggine della siepe in primo piano e il blu lunare del cielo serale in cui fa capolino, a destra, la sagoma di una lontana montagna, dorata dall'ultimo raggio di sole.
Nello stringersi a nidiata delle case, nel loro irregolare sovrapporsi, negli intonaci scrostati dei muri e nello screziato cromatismo dei colori quasi fauves, delle facciate, emergono, con sofisticata modernità, il senso del vivere e dell'abitare contadino.
In un’atmosfera di placida sera autunnale, un nucleo compatto di case rurali si delinea poeticamente al centro del quadro con la precisa geometria delle sue facciate variamente colorate di bianco, di verde profondo e di marrone e il mosso profilo dei suoi tetti rossi e marroni: In primo piano una cortina autunnale di alberi avvolge e protegge il nucleo contadino su cui grava in alto un cielo blu lunare e, a destra, la sagoma arancione di una lontana montagna.
-->Giovanni Bianchini, La grafica di Geremia Fumagalli, in “Rassegna economica della Provincia di Sondrio” nn. 1-2, gennaio-aprile 1988
Franco Monteforte, La natura come trasfigurazione della vita: appunti sull’opera di Geremia Fumagalli, in Salon Valtellinese 1988. Rassegna annuale di arti figurative, catalogo della mostra a cura di Franco Monteforte, Ponte in Valtellina 31 marzo – 5 giugno 1988
Franco Monteforte, Tracce. Il paesaggio evocativo nell\'arte valtellinese del secondo Novecento, Banca Popolare di Sondrio, 2018.
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