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Immagine dell'opera

Tullio Pericoli

(Colli del Tronto, Ascoli Piceno 1936 - )

Ritratto di Luigi Credaro

Dimensioni

cm. 41 x 29

Tecnica

Acquarello e china

Firma

Provenienza

Acquisto diretto dall'autore su commissione

Esposizioni

Commento

Per Pericoli ognuno di noi scrive sempre, senza volerlo, la sua storia sul proprio volto seguendo le regole di una geroglifica sintassi che sta all’artista decifrare. Nascono così i suoi ritratti-racconto, come questo di Luigi Credaro - massimo esponente del pensiero pedagogico neokantiano in Italia tra ‘800 e ‘900, docente di pedagogia all’università di Roma, ministro della Pubblica Istruzione nei governi Giolitti tra il 1910 e il 1914 e autore di un’importante riforma della scuola - cui é dedicata la biblioteca pubblica aperta nel 2008 dalla Banca Popolare di Sondrio.

Pericoli compone il suo ritratto ricavandolo da una vecchia foto del 1910, quando Credaro, prima sottosegretario diventa per la prima volta ministro. Credaro ha cinquant’anni ed è nella pienezza della sua attività intellettuale e politica. Sul suo volto, tuttavia, autorevolezza intellettuale e politica si stemperano in una sorridente bonomia montanara di cui Pericoli accentua i tratti, sottolineati anche dagli alberi e dall’ambiente naturale che ne contorna la figura dove si colgono anche la fierezza delle sue modeste origini contadine e il suo attaccamento alla Valtellina, dove fu eletto ininterrottamente a partire dal 1895 nelle file del Partito Radicale e che, come scrisse Augusto Monti, volle rendere “una sorta di Atene di montagna” negli anni in cui fu ministro della Pubblica Istruzione. 

Il ritratto di Luigi Credaro, ministro della Pubblica Istruzione dal 1910 al 1914, è ricavato da Tullio Pericoli da una vecchia foto del 1910. Il ministro, in giacca sul marroncino, camicia bianca e cravatta blu, è raffigurato seduto davanti a un grande albero  in un giardino, con un libro dalla copertina gialla in mano, che allude alla non solo alla sua funzione ministeriale, ma anche alla sua attività di docente universitario di pedagogia e di teorico dell’educazione. Sul suo volto dai grandi baffi scuri e dalla fronte alta e stempiata, l’autorevolezza intellettuale e politica si stempera in una sorridente bonomia montanara di cui Pericoli accentua i tratti cogliendo così anche tutta la sua fierezza delle modeste origini contadine.   

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