(Mediglia (Milano) 1932 - )
mm 387 x 263 (parte incisa)
Acquaforte
Firmato in basso a dx: P. Doną
Piegati sui loro steli sotto il peso della loro mole, questi fiori sembrano quasi voler ritornare alla terra da cui nascono, sulla quale altri piccoli fiori prendono intanto vita prefigurando il ciclo incessante dell’esistenza. Il tratteggio semplice ed elementare, contribuisce alla chiarezza della rappresentazione malgrado l’affollarsi e l’intrecciarsi dei fiori e delle foglie. Anche qui come nel precedente i fiori hanno un’esuberanza accentuata dal piano ravvicinato, che non ne cancella tuttavia la malinconica delicatezza poetica del sentimento da cui prende vita la rappresentazione. "46" Name="Grid Table 1 Light Accent 6"/>
Piegati sui loro steli sotto il peso della loro mole, questi fiori sembrano quasi voler ritornare alla terra da cui nascono, sulla quale altri piccoli fiori prendono intanto vita prefigurando il ciclo incessante dell’esistenza. Il tratteggio semplice ed elementare, contribuisce alla chiarezza della rappresentazione malgrado l’affollarsi e l’intrecciarsi dei fiori e delle foglie. Anche qui come nel precedente i fiori hanno un’esuberanza accentuata dal piano ravvicinato, che non ne cancella tuttavia la malinconica delicatezza poetica del sentimento da cui prende vita la rappresentazione.