(Milano 1698 - Milano 1797)
cm 103,4x76,5
Olio su tela
Collezione Testori, Novate Milanese, tramite Finarte, 1970
1955, Bergamo, Palazzo della Ragione, Fra Galgario e il Settecento a Bergamo, n. 282
Stagliata su un fondo scuro, la figura di una ragazza in un abito nero, una popolana, riluce solo con la luminosità del volto e del bianco grembiule stretto nel nero corpetto che ne disegna il busto e ne mette elegantemente in risalto il seno. Il suo giovane viso, girato di tre quarti, ha un’espressione di pensosa mestizia, accentuata dalla leggera inclinazione del capo, cui la nappa bianca, quasi un aureola di terrena bontà, aggiunge un tocco di grazia popolana.
Pur provenendo dalla collezione di un esperto conoscitore della pittura lombarda come Giovanni Testrori, l’attribuzione del dipinto a Giacomo Ceruti pare alquanto discutibile ed è, anzi, esclusa da Mina Gregori che nella sua monografia sull’artista milanese (M. Gregori, Giacomo Ceruti, Cinisello Balsamo, Silvana, 1982) non la inserisce fra le opere di sua mano.
Non siamo davanti a un soggetto pauperistico, né al ritratto di una nobildonna, ma a qualcosa che sta a metà fra l’uno e l’altro e che nella misurata eleganza delle vesti e nella delicata umanità dell’atteggiamento mette in luce le doti interiori di aristocratica nobiltà d’animo di una donna del popolo.