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MENÚ

Immagine dell'opera

Fernando Valenti

(Traona 1931 - Morbegno 2000)

Re di quadri

Dimensioni

cm. 60 x 50

Tecnica

Olio su tela

Firma

firmato in basso a sinistra

Provenienza

Acquisto diretto dall'autore

Esposizioni

Commento

Nell’autunno del 1986 Valenti inaugura alla galleria Il Cannocchiale di Milano una delle sue mostre più importanti, Il demone del gioco. Vi presenta 5 tele che raffigurano la passione divorante del gioco d’azzardo, scorciatoia di successo ma anche strumento di catastrofe e perdizione, accanto a diciassette dipinti che formano il corpo principale della mostra e che rappresentano ciascuno una figura (re, fanti, regina, ecc.) delle carte da gioco più comuni per scopa, poker, ramino, bridge.
Sebbene ognuno dei dipinti formi un ‘opera autonoma a sé, nell’insieme i diciassette dipinti formano un originale mazzo di carte da gioco, e come tale veniva stampato in occasione della mostra dall’editore Francesco dal Negro.
A questa serie di dipinti appartiene, appunto, questo Re di quadri. Come le altre figure della serie, anche questa è una figura dissacrante, di denuncia. Accanto al segno del seme, quadri, campito su fondo bianco, La figura del re si staglia su fondo nero, il fondo buio e oscuro del potere. Sul volto chiaro gli occhi, la bocca, e la barba si perdono in una confusa oscurità che rende la figura disumana e minacciosa. Il suo rosso mantello è fissato alla spalla sinistra non da una gemma, ma da un bullone. La sua mano sinistra imbraccia l’elsa della spada sul fianco, ma la sua mano destra appoggiata sul petto regge a mo’ di scettro una sega metallica, uno strumento di fabbrica. Non è un re, è il capo di una fabbrica, e il rovescio della figura nella parte bassa, lacerata e priva di un lembo, ne mostra chiaramente il volto tutto meccanico fatto di arnesi, ruote e congegni in cui affiorano, digrignanti e feroci, i denti di una catena metallica.

Note