(Bellano 1929 - )
I lastra (rettangolare) mm. 498x373, II lastra (sfera centrale) Ø 236
Puntasecca su cartone
Firmata sul foglio in basso a destra: Gian Vitali
Acquisto diretto da editore
E’ una luna immersa nella notte del sottosuolo terrestre quella qui raffigurata da Vitali, come sembra suggerire lo stesso titolo, Geolunare, ricavato dal lessico scientifico dello Stoppani. Una luna fossile, ma allo stesso tempo sospesa nel nero vuoto dello spazio. Una luna siderale, brulicante a sua volta di fossili. Il sottosuolo si capovolge nel vuoto dello spazio infinito dove gli astri non sono in fondo che fossili di ere ancora più remote di quelle della Terra e noi stessi che vi siamo immersi non siamo altro che fossili con l’apparenza di vita. La fossilizzazione diventa, insomma, in questo Geolunare metafora stessa dell’universo.
Come ha acutamente scritto Alberto Longatti a proposito di quest’incisione: “La Luna, un globo di materia neutra scagliato in aria da un’invisibile catapulta, un disco ritagliato nella lastra d’incisione per accentuarne l’inconsistenza, galleggia sopra il desolato panorama di una realtà non più vivente. […].Una Luna gelida e indifferente che irraggia un pulviscolo bianco sulle congelate rovine del mondo. Laddove, non conta più nulla ormai, ciò che gli oggetti rappresentavano, ma ciò che sono, la loro fossilizzata apparenza senza nome, priva di un perché, soltanto indizio d’esistenza scomparsa consegnato alla memoria.”
Il senso del vuoto, del resto, è ribadito e accentuato dalla concavità che si apre sul lato inferiore del rettangolo nero, che rende instabile, precaria e, alla fine, incompiuta tutta la composizione.