Immagine dell'opera
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Titolo dell'opera:

Teatrino (1985)

Autore:

Giancarlo Vitali

(Bellano 1929 - )

Dimensioni:

mm 294x494

Tecnica:

Acquaforte e acquatinta su zinco

Stile:

Realismo allegorico

Provenienza:

Acquisto diretto da editore

Note:

L'opera fa parte delle 15 incisioni della cartella di Giancarlo Vitali, Il «mio» museo quotidiano, presentazione di Giovanni Testori

Stampatore: R. Bandini, Milano; Editore: Oreste Bellinzona, Lecco, 1985

Tiratura: 100 + XX

Unico stato

Esemplare: 16/100

Bibliografia

Il Punto Stampa, Lecco, supplemento al n. 11, dicembre 1985 (con bibliografia sull'intera cartella); Catalogo di grafica contemporanea n. 4, Galleria Ghiggini, Varese, 1986-1987, n. 777 (con bibliografia sull'intera serie); Paolo Bellini, (a cura di) Giancarlo Vitali, Catalogo dell'opera incisa 1980-1993, O. Bellinzona - C. Linati Editori, Milano/Editrice G. Stefanoni, Lecco,1994, ill. n. 121, scheda n. 122; 
Franco Monteforte (a cura di), Vita di lago. Omaggio a Giancarlo Vitali, con una presentazione di Andrea Vitali, Banca Popolare di Sondrio, 2009.

Teatrino (1985)

Velazquez (L’infanta doña Margarita, 1659), Manet (Le fifre, 1880), Picasso (Paulo Pierrot, 1929), tre epoche della storia dell’arte, tre artisti fra i più amati da Vitali, si danno qui convegno, con alcuni dei loro ritratti più celebri per allestire questo divertente teatrino d'arte in cui si riassume e culmina il “museo quotidiano” di Vitali. Ma in alto, nel riquadro che si apre sopra il Pierrot di Picasso, tre altri personaggi mascherati, Velasco, Sara e Paola, i tre figli di Giancarlo Vitali, duplicano e si sovrappongono all'immaginario teatrino d'arte, inscenando un loro teatrino di vita. Il “museo quotidiano” di Vitali sbocca qui nella vita quotidiana dell’artista, dando a quell’aggettivo, “quotidiano”,  il significato appunto di familiare, come di famiglia sono le immagini dei tre figli. Arte e vita, maschera e realtà si fondono qui in un'unica composizione, così come un'unica cosa, senza soluzione di continuità, sono sempre state nella vita quotidiana dell'artista.

Ma qui c'è anche la dichiarata ambizione di trasmettere ai figli il testimone della propria vocazione artistica, nel momento in cui uno di essi, Velasco (Velasco/Velazquez?), si incamminava già su questo sentiero per diventare il grande artista che oggi tutti conosciamo.

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