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[Invito alla lettura]

Titolo dell'opera:

Natura morta (1957)

Autore:

Giuseppe Bianca

(Siracusa 1915 - Sondrio 1996)

Dimensioni:

cm 33x40

Tecnica:

Olio su tavola

Stile:

Chiarismo

Provenienza:

Acquisto

Bibliografia

Franco Monteforte, Tracce. Il paesaggio evocativo nell'arte valtellinese del secondo Novecento, Banca Popolare di Sondrio, 2018

 

 


 

Natura morta (1957)

Il tratto distintivo della pittura di Bianca è la leggerezza. Per vivere artisticamente della loro essenza puramente pittorica di forme e colori, le cose devono perdere, per Bianca, la loro funzione e la loro stessa natura materiale, devono, insomma, spiritualizzarsi, mostrando, al di là della materia, una loro vita segreta in cui dialogano tra loro. Alla stessa esigenza di smaterializzazione delle cose, obbedisce l'altra caratteristica fondamentale della sua pittura, la trasparenza del colore, che ci permette di guardare dentro le cose e al di là di esse, come in questa natura morta dove anche quando il colore diventa forte, come nella grande bottiglia bleu, esso non perde la sua trasparenza. Trasparente e incerto, il colore è sempre, in Bianca, in precario e cangiante equilibrio visivo. Esso, per così dire, trascolora e dà alle cose un carattere di mera apparenza, come se fossero sempre in procinto di scomparire. La natura morta di Bianca è, insomma, immagine della precarietà stessa della vita e del mondo. Che poi era l'idea di fondo della pittura di Pio Semeghini, il suo amico e maestro, artista per eccellenza delle evanescenze del reale.

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