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Titolo dell'opera:

Crocifissione di S. Andrea apostolo

Autore:

Luca Giordano

(Napoli 1634 - Napoli 1705)

Dimensioni:

cm 130x153,6

Tecnica:

Olio su tela

Stile:

Barocco napoletano

Provenienza:

Collezione privata Milano, 1986

Bibliografia

Marina Mojana in AA.VV., Tesori d'arte delle banche lombarde, Roma, 1995, p. 78

Crocifissione di S. Andrea apostolo

L’apostolo Andrea è raffigurato nell’atto di essere crocefisso su una croce a X, come vuole il racconto del suo martirio. Il suo possente busto illuminato, verticalmente disteso in leggera diagonale, domina la scena e le sue braccia allargate dettano la linea orizzontale della composizione, ritmata nella parte centrale dalle teste dei suoi torturatori variamente atteggiate, e attraversata per il resto da potenti diagonali che muovono dal basso - dal soldato di spalle, dalla gamba del santo, dalla piccola figura all’estremità destra - e riportano continuamente al centro e alla figura del santo il fulcro visivo della scena generando agitazione e movimento. Morbida e sintetica, la pennellata indugia con naturalistica espressività solo sul corpo e sul viso del martire e sulle spalle del soldato. Ma è soprattutto la luce, con il suo ritmo lampeggiante e i suoi improvvisi bagliori, a conferire un potente senso drammatico alla scena.

Acquistato dalla Banca Popolare di Sondrio nel 1986, il dipinto è stato attribuito nel 1976 al Giordano da Ferdinando Bologna che ritenendolo “di qualità pittorica davvero molto alta e di respiro monumentale”, lo mette in relazione con altre opere certe dell’artista napoletano, come il San Pietro penitente della collezione Moro di New York datato 1690 e il San Giuseppe da Capestrano appare a san Pietro d’Alcantara della Pinacoteca di Bari datato 1692, derivandone quindi una datazione agli anni della maturità artistica del Giordano immediatamente precedenti alla sua partenza per Madrid nel 1692.

A differenza di Ferdinando Bologna, Marina Mojana (vedi scheda in Tesori d’arte delle banche italiane) ipotizza per quest’opera una diversa datazione. “Eseguita con buona probabilità per un membro  dell’ordine dei Cappuccini, ritratto in secondo piano a sinistra - scrive la Mojana - la tela si colloca a mio giudizio nella fase neo-veneta di Luca Giordano, tra il 1675 (cfr . Il Martirio di San Placido nella basilica di Santa Giustina a Padova) e i primi anni ottanta (cfr. Perseo combatte contro Fineo e i suoi compagni, Londra, National Gallery), in un momento in cui la sua tavolozza si accende di bagliori rubensiani e la larga impaginazione segna il massimo accostamento di Luca Giordano all’arte di Lanfranco”.

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