Darsena di Porta Ticinese (1930 ca.)
(Milano 1892 - Cortenova/Como 1969)
cm 70x100
Olio su tela
Realismo novecentesco
Firmato in basso a destra: Todeschini
Acquisto da collezione privata
Nei suoi scorci della vecchia Milano, Todeschini privilegia le vedute ampie e profonde in cui gli edifici si distendono e quasi respirano. Quella di Todeschini è una spazialità allo stesso tempo aperta e raccolta in cui la vecchia città acquista un’imponenza ancora a misura d’uomo. A dare un senso poetico e sottilmente malinconico di intimità a queste vedute sono spesso le ovattate atmosfere invernali, i cieli bassi e le grigie foschie che sfumano, senza annullarli, i contorni delle cose, facendole trapassare le une nelle altre in silenzio e senza contrasti sotto il nostro sguardo.
La Darsena è qui uno specchio vitreo immobile, come i grandi barconi che vi sono ormeggiati, mentre in sfumata lontananza guizzano i segni della presenza umana (il tram, le auto, le insegne dei negozi, ecc.) lungo tutta la prospettiva della facciata dei palazzi che delimitano sullo sfondo la via parallela al Naviglio. La prua delle barche si fonde perfettamente con l’acqua senza soluzione di continuità grazie all’ombra che vi proietta e, in lontananza, lo stesso fervore di vita cittadina sfuma e si assorbe nell’insieme.