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Titolo dell'opera:

Passaggio (1960)

Autore:

Francesco Somaini

(Lomazzo, Como 1926 - Como 2005)

Dimensioni:

superficie mq.155

Tecnica:

Tessere marmoree su pavimento

Stile:

Espressionismo

Passaggio (1960)

Alla base dell’arte di Somaini c’è sempre un frammento, una cellula informe che prolifica e si riproduce con espressionistica ed esuberante vitalità, fino a dar vita a una forma in movimento che solo nella sua totalità fa intravedere il proprio significato.
Questo dinamismo frammentario della forma non caratterizza solo la sua scultura, ma si esprime con altrettanto vigore anche nei suoi mosaici, come questo che si distende a pavimento tra la parte antica  e quella moderna a pianterreno della sede centrale della banca polare di Sondrio.
Somaini lo ha realizzato nel 1960, in occasione della ristrutturazione dello storico edificio della banca da parte dell’architetto Paolo Caccia Dominioni, che realizzò anche l’ala moderna della sede per la quale disegnò anche gli arredi, conferendo a tutto il complesso una mirabile unità stilistica interna.
Nel tratto di raccordo tra la parte più antica e quella nuova della sede, Caccia Dominioni chiamò appunto Somaini - autore anche del bel Crocifisso nella sala Fabio Besta - a realizzare la pavimentazione a mosaico del corridoio e degli uffici che vi si affacciano.
Attraverso il ritmico alternarsi di informi nuclei di tessere marmoree bianche, nere e grigie, Somaini sembra voler proiettare sul pavimento l’incessante andirivieni degli uomini all’interno della banca. Le bianche orme dei loro passi  finiscono per formare  una sorta di flusso dinamico che, nel farsi segno decorativo, mima la vita reale, pedibus calcantibus, che sul pavimento si svolge e ne diventa quasi l’ironica rappresentazione.
In questo senso anche le macchie nere appaiono come le ombre che gli uomini proiettano sul pavimento grigio che affiora tra un’ombra e l’altra.
Il flusso dinamico è unidirezionale, orientato verso il grande salone degli sportelli, cuore pulsante dell’attività della banca, verso cui si convoglia l’interesse della clientela e il lavoro degli uffici.
Si conferma così anche qui il carattere simbolico che assume sempre l’espressionismo informale di Somaini.
Un discorso a parte merita la raffinatezza tecnica di questo mosaico pavimentale, modernamente realizzato riproducendo gli effetti dell’antico tessellatum, il mosaico cioè a piccole tessere quadrate o rettangolari in bianco e nero, che risale all’arte greca del III secolo a. C. e che fu il tipo di mosaico pavimentale più diffuso prima che dall’Oriente si diffondesse il cosiddetto vermiculatum, il mosaico policromo a piccole tessere con la rappresentazione di scene figurative, che trapasserà poi nel mosaico parietale di epoca romana e bizantina. 

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