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Titolo dell'opera:

Veduta di fianco di S. Lorenzo (1791)

Autore:

Domenico Aspari

(Milano 1745 - Milano 1831)

Dimensioni:

mm. 450x637

Tecnica:

Acquaforte e bulino

Stile:

Classicismo settecentesco lombardo

Firma:

In basso a destra: Milano 1791 Dom Aspar dis. ed inc.

Note:

Ristampa Vallardi, 1808 con il titolo Veduta di fianco di S. Lorenzo

Firmata e datata in basso a destra: Milano 1791 Dom Aspar dis. ed inc.

In basso al centro sotto il titolo:Milano presso li Frat. Vallardi S. Margerita (sic) N. 1101

Bibliografia

Paolo Arrigoni (a cura di), Milano nelle vecchie stampe, vol I, Le vedute, Milano, Cariplo, 1969,  p. 37, ill. n. 129/14;

Gastone Cambin, Domenico e Carlo Aspari incisori e architetti olivonesi, Lugano, Società ticinese per la conservazione delle bellezze naturali e artistiche, 1972, tav. n. 18, partt. nn. 19-21;

Milano nelle incisioni di Domenico Aspari e Gasparo Galliari, a cura di Pantaleo di Marzo, testi di Anita Mercuri,  Milano, Cooperativa editoriale “Gli Sfidanti”, 1988, tav. XIV, p. 64, part. p. 65; 

Rebecca Carnevali, Le Vedute di Milano di Domenico Aspari , in “Grafica d’arte, rivista di storia dell’incisione antica e moderna”, n. 1, gennaio-marzo 1990, p. 11, ill. n.1;

La Milano di Giuseppe Parini nelle vedute di Domenico Aspari (1786-1792), introd. di Guido Bezzola, Milano, Il Polifilo, 1999, tav. XIV

Franco Monteforte, Milano e la Lombardia pittoresca del primo Ottocento, Sondrio, Banca Popolare di Sondrio, 2011.

Veduta di fianco di S. Lorenzo (1791)

La Chiesa di San Lorenzo fu eretta tra la fine del ‘500 e l’inizio del ‘600 per inglobare la vecchia basilica paleocristiana del V sec., rifatta nel XII sec.

“Il complesso monumentale - nota Paolo Arrigoni -  è veduto venendo dal centro della città.”

La distanza e l’ampiezza del punto di vista prospettico consentono all’Aspari di cogliere il colonnato romano, le case e la Chiesa, non come un disordinato affastellarsi di edifici, ma come un unico complesso monumentale frutto dello stratificarsi nel tempo di architetture diverse  che dalla classicità romana culminano nella grande cupola tardo cinquecentesca di Martino Basso. In primo piano, l’elegante coppia di nobili riverita dal prete, i facchini (i cosiddetti bregnoni) piegati sotto il peso del loro carico, il carro-botte per la distribuzione dell’acqua e il lontano via vai dei passanti e delle carrozze, disegnano l’animato quadretto sociale che inserisce il monumento nel flusso della vita cittadina.

In ombra sulla sinistra,  una grande epigrafe insieme ai resti di un’antica trabeazione romana, deposito storico delle testimonianze antiquarie che formano le radici dell’architettura e della contemporanea scena urbana. Sullo sfondo, a destra, i caseggiati che si affacciavano sull’attuale  Corso di Porta Ticinese

Il titolo originale dell’Aspari, al solito minuziosamente prolisso e descrittivo,  Veduta Generale del fabbricato detto di S. Lorenzo  di Milano / Anticamente bagni o Terme delle quali non susistono che le colonne  in numero di sedici…, nell’edizione Vallardi del 1808 viene drasticamente semplificato in Veduta di fianco di S. Lorenzo.

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