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Titolo dell'opera:

Adda in Valtellina (L') (L'Adda a Sondrio) (1961)

Autore:

Giuseppe Ajmone

(Carpignano Sesia, Novara 1923 - Romagnano Sesia, Novara 2005)

Dimensioni:

cm 49,6x60

Tecnica:

Olio su tela

Stile:

Naturalismo novecentesco

Firma:

Firmato e datato in basso a destra: Ajmone '61

Provenienza:

Commissione diretta della banca all'artista

Esposizioni:

1990, Sondrio, Palazzo del Governo, "Il paesaggio valtellinese dal Romanticismo all'Astrattismo"

Bibliografia

M. Gianasso (a cura di), 14 pittori in Valtellina e Valchiavenna, Sondrio 1961, tav. XVI; F. Monteforte, Il paesaggio valtellinese dal Romanticismo all'Astrattismo, catalogo della mostra, Milano, Mondadori, 1990, p. 169, n. 54; AA.VV., Tesori d'arte delle banche lombarde, Roma, 1995, p. 352

Adda in Valtellina (L') (L'Adda a Sondrio) (1961)

Insieme al nudo femminile, il paesaggio fluviale del Sesia e del Tanaro è stato uno dei temi più ricorrenti nella pittura di Ajmone. In questo paesaggio fluviale dell'Adda, il fiume non scorre, ma è bloccato in una sua silenziosa e livida fissità, accentuata dalla tesa stesura del colore tirato a spatola sulla tela.  Non è un fiume, ma uno stagno che nella sua vitrea specularità accoglie e si confonde col cielo in un suggestiva indeterminatezza che coinvolge anche il versante della riva opposta del fiume e il sovrastante versante della montagna, sommariamente accennati.

L'immobile atmosfera fluviale e la grigia nudità del paesaggio privo di qualsiasi concessione decorativa, si caricano di una “luminosità albescente”, come l'ha definita Vittorio Fagone, in cui risuona un'indefinita e mesta nota emotiva che richiama i versi di Cesare Pavese in Lavorare stanca:

I mattini trascorrono chiari e deserti

Sulle rive del fiume, che all’alba si annebbia

E incupisce il suo verde, nell’attesa del sole

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