Campo Santi Apostoli (1742)
(Venezia 1688 - Venezia 1782)
parte incisa mm. 252 x 423, lastra mm. 274 x 433
Acquaforte
Marg. inf.: Area SS. Apostolorum, cum eorum Templo
b. dx.: X
I° stato di 4
Da Carlevarijs ai Tiepolo. Incisori veneti e friulani del Settecento, cat. della mostra Gorizia/Venezia, a cura di Dario Succi, Venezia, Albrizzi editore, 983; Dario Succi, Venezia nella felicità illuminata delle acqueforti di Antonio Visentini. Con il catalogo ragionato delle incisioni Urbis Venetiarum prospectus celebriores, introd. di Giandomenico Romanelli, Treviso, Vianello, 1984 (nuova ediz. 1995); André Corboz, Canaletto - Una Venezia immaginaria, Milano, Electa, 1985; Canaletto & Visentini, cat. della mostra Gorizia/Venezia, a cura di Dario Succi, Padova, Bertoncello-Tedeschi, 1986; Il Canal Grande nelle vedute del Prospectus Magni Canalis Venetiarum, a cura di E. Concina, Milano, Il Polifilo, 1988; I rami di Visentini per le vedute di Venezia del Canaletto, cat. della mostra Museo Correr Venezia, a cura di Giulio Lari, Bergamo, Bolis, 1990; Dario Succi, La Serenissima nello specchio di rame. Splendore di una civiltà figurativa del Settecento, Castelfranco Veneto, Cecchetto Prior Alto Antiquariato, 2013.
L’impianto della veduta è qui alquanto simile a quella precedente con il ponticello di accesso che scavalca il rio di collegamento con la laguna Nord in primo piano sulla sinistra. Il campo, tuttavia, ha qui la tipica forma veneziana articolata in spazi più piccoli dal volume della chiesa dei Ss. Apostoli, una delle più antiche di Venezia. La chiesa mostra frontalmente il suo fianco laterale con l’alto campanile barocco e la cupola della quattrocentesca cappella Corner, che è anche la sua faccia migliore, dal momento che la facciata principale è rimasta disadorna e incompiuta. Visentini riesce abilmente con l’attenta graduazione del chiaroscuro a far risaltare il campanile e la cappella e a smorzare la vista dei due edifici che li stringono, addossati alla chiesa.
Ciò che tuttavia colpisce nella veduta, non è tanto la prospettiva delle architetture, che resta l’elemento sempre privilegiato da Visentini nelle traduzione grafica dei dipinti di Canaletto, ma l’animata brano di vita urbana che si svolge in primo piano. L’affollato transito di gondole e traghetti denota l’importanza del rio che collega il campo con la laguna Nord e che fa del campo, già nel Settecento, un punto nodale del traffico cittadino, mentre il grande chiosco sulla sommità del ponte introduce alla vivacità sociale e commerciale del campo, uno dei luoghi di più antico insediamento veneziano. Il corrispondente dipinto di Canaletto, già nella collezione Harvey, è oggi a Milano in collezione privata.