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Titolo dell'opera:

La questua di fra Galdino (1830)

Autore:

Bartolomeo Pinelli

(Roma 1781 - Roma 1835)

Dimensioni:

foglio mm.425 x 543, parte figur. mm. 298 x 335

Tecnica:

Litografia

Stile:

Romanticismo

Firma:

Pinelli fece Roma 1830

La questua di fra Galdino (1830)

La generosità interessata di Lucia sorprende la madre Agnese che non ne ha colto le intenzioni.

Abiti popolani romani, ma spirito abbastanza manzoniano della scena. L’interno spoglio e disadorno della casa concentra, infatti, tutta l’attenzione sull’atteggiamento con cui il frate accoglie il gesto di Lucia che gli pare dettato dalla parabola miracolosa da lui appena narrata sulle origini della generosità popolare nella questua delle noci, con cui il convento «faceva tant’olio, che ogni povero veniva a prenderne, secondo il suo bisogno; perché noi – aveva concluso fra Galdino – siam come il mare, che riceve acqua da tutte le parti, e la torna a distribuire a tutti i fiumi».

 

 

 

I Promessi Sposi, cap. III, ed. 1827

Qui ricomparve Lucia, col grembiale così carico di noci, che a fatica lo reggeva, tenendone i due capi sospesi colle braccia tese e allungate. Mentre fra Galdino, levatasi la bisaccia di collo la poneva giù, e ne scioglieva la bocca, per introdurvi l’abbondante elemosina, la madre fece un volto attonito e severo a Lucia, per la sua prodigalità; ma Lucia le diede una occhiata, che voleva dire: mi giustificherò. Fra Galdino proruppe in elogi, in augurii, in promesse, in ringraziamenti, e, rimessa la bisaccia si avviava. Ma Lucia, richiamatolo: «Vorrei un servigio da voi,» disse, «vorrei che diceste al padre Cristoforo, che ho gran premura di parlargli, e che mi faccia la carità di venire da noi poverette, subito, subito; perché non posso venire io alla chiesa.»

 

I Promessi Sposi, cap. III, ed. 1840

Qui ricomparve Lucia, col grembiule così carico di noci, che lo reggeva a fatica, tenendone le due cocche in alto, con le braccia tese e allungate. Mentre fra Galdino, levatasi di nuovo la bisaccia, la metteva giù, e ne scioglieva la bocca, per introdurvi l’abbondante elemosina, la madre fece un volto attonito e severo a Lucia, per la sua prodigalità; ma Lucia le diede un’occhiata, che voleva dire: mi giustificherò. Fra Galdino proruppe in elogi, in auguri, in promesse, in ringraziamenti, e, rimessa la bisaccia al posto, s’avviava. Ma Lucia, richiamatolo, disse: «Vorrei un servizio da voi; vorrei che diceste al padre Cristoforo, che ho gran premura di parlargli, e che mi faccia la carità di venir da noi poverette, subito subito; perché non possiamo andar noi alla chiesa.»

 

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