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Titolo dell'opera:

Renzo attraversa in barca l’Adda (1831)

Autore:

Bartolomeo Pinelli

(Roma 1781 - Roma 1835)

Dimensioni:

foglio mm. 355 x 390, parte figur. mm. 300 x 357

Tecnica:

Litografia

Stile:

Romanticismo

Firma:

Pinelli f Roma 1831

Renzo attraversa in barca l’Adda (1831)

L’ansioso “passar l’Adda” di Renzo sulla barca col pescatore, si tramuta, nell’illustrazione di Pinelli, quasi nella precipitosa fuga di due briganti. Il primo piano molto ravvicinato della scena focalizza, infatti, tutta l’attenzione sulla barca, che occupa l’intera inquadratura, sulla vigorosa remata di Renzo e sul pescatore che ne smorza la foga, impedendoci di cogliere il distendersi del fiume fra le due sponde, l’una rifuggita, l’altra sospirata, verso la quale la barca lentamente si dirige, zigzagando sulla corrente vorticosa.

 

 

I Promessi Sposi, cap. XVII, ed. 1827

Renzo, scorto sul fondo della barca un altro remo, si china, e lo afferra.

«Piano, piano,» disse il padrone; ma al veder poi con che garbo il giovane aveva dato di piglio allo stromento, e si disponeva a maneggiarlo, «ah, ah,» soggiunse: «Siete del mestiere.»

«Un pochettino» rispose Renzo, e vi diè dentro con un vigore e con una maestria più che da dilettante. E sbracciandosi tuttavia, sospingeva tratto tratto un’occhiata ombrosa alla riva da cui si allontanavano, e poi una ansiosa a quella dove erano rivolti, e si crucciava di dovervi andare per la lunga; ché la corrente era ivi troppo rapida, per tagliarla direttamente; e la barca, parte rompendo, parte secondando il filo dell’acqua, doveva fare un tragitto diagonale.

 

I Promessi Sposi, cap. XVII, ed. 1840

Renzo, vedendo sul fondo della barca un altro remo, si china, e l’afferra.

«Adagio, adagio,» disse il padrone; ma nel veder poi con che garbo il giovine aveva preso lo strumento, e si disponeva a maneggiarlo, «ah, ah,» riprese: «siete del mestiere.»

«Un pochino,» rispose Renzo, e ci si mise con un vigore e con una maestria, più che da dilettante. E senza mai rallentare, dava ogni tanto un’occhiata ombrosa alla riva da cui s’allontanavano, e poi una impaziente a quella dov’eran rivolti, e si coceva di non poterci andar per la più corta; ché la corrente era, in quel luogo, troppo rapida, per tagliarla direttamente; e la barca, parte rompendo, parte secondando il filo dell’acqua, doveva fare un tragitto diagonale.

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