Vigneti a Desco (1959)
(Jesi, Ancona 1910 - Parigi 1994)
cm 55,5x66,2
Olio su tela
Naturalismo espressionista
Firmato in basso a destra: Tamburi; Firmato e datato sul retro: Tamburi/Paesaggio in Valtellina/1959
Commissione diretta della banca all’artista nel 1959
1990, Sondrio, Palazzo del Governo, Il paesaggio valtellinese dal Romanticismo all'Astrattismo, n. 47.
14 pittori in Valtellina e Valchiavenna, a cura di M. Gianasso, Sondrio 1961, tav. XXV; F. Monteforte, Il paesaggio valtellinese dal Romanticismo all'Astrattismo, catalogo della mostra, Milano, 1990, p. 168; AA.VV., Tesori d'arte delle banche lombarde, Roma, 1995, p. 514
Il ritmo dei filari e la sgranata disseminazione delle case nel vigneto valtellinese, forniscono al pittore lo spunto per riproporre gli effetti di ripetizione già sperimentati nei paesaggi urbani parigini, entro quella matrice di espressionismo fauve che ne costituisce lo sfondo.
L’opera fu dipinta da Tamburi nel ’59, dopo il soggiorno americano di cui risente, infatti, fortemente. In alto il versante montano ha echi cézanniani, ma, per il resto, la montagna è costruita come un grattacielo americano “senza cielo”, se non fosse per il breve squarcio che si apre sulla destra che non modifica l’impianto strutturale del quadro. Gli stessi mezzi pittorici con cui Tamburi aveva descritto l’ossessività chiusa e incombente del paesaggio urbano americano, servono qui al pittore per narrare, in tono più ridente, un brano di paesaggio della bassa Valtellina.