Immagine dell'opera
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Titolo dell'opera:

punta di Bellagio dalla sponda tremezzina (La)

Autore:

Silvio Poma

(Trescore Balneario/Bergamo 1840 - Turate/Como 1932)

Dimensioni:

cm 49x35

Tecnica:

Olio su tela

Stile:

Naturalismo ottocentesco lombardo

Firma:

Firmata in basso a sinistra: S. Poma

Provenienza:

Acquisto

Note:

Opera inedita

 

punta di Bellagio dalla sponda tremezzina (La)

Il grande albero che fa da quinta alla composizione concentra l'attenzione sul viottolo in primo piano dove avanza una contadina col fazzoletto rosso in testa e il paniere al braccio insieme alla figlioletta che tiene per mano. Lo squarcio di paesaggio che si apre sulla destra mette tuttavia immediatamente in relazione la scena col luogo in cui si svolge, proiettandola in una inattesa profondità paesistica. Ed è proprio il felice rapporto di reciproco rimando che si viene ad istituire tra primo piano e profondità prospettica a rendere piacevolmente viva tutta la composizione e perfettamente riconoscibile la sponda tremezzina del lago che vi fa da scenografica quinta.

L'opera, già da tempo nelle collezioni della Banca Popolare di Sondrio, ma rimasta finora inedita, è uno dei rari paesaggi di Poma in cui il paesaggio lacustre perde il suo ruolo di protagonista e acquista una mera funzione ancillare rispetto alla scena narrata.

Poma sembra anche aver qui assimilato i modi di quella tipica “macchia lombarda”, diversa da quella a blocchi compatti di colore propria dei macchiaioli toscani che si rifà alla pittura del Quattrocento, e più sensibile, invece, ai modi sfrangiati della pittura scapigliata che tende all'evanescenza dei contorni. E' un Poma, dunque, teso all'aggiornamento e al rinnovamento del proprio stile quello di questo quadro che va perciò datato, a mio avviso, agli anni intorno al 1910.

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